«Alaco, nel fiume i fanghi del compattatore»

SERRA SAN BRUNO Risalire il fiume, fino al compattatore dei fanghi, non è stato facile. Nulla di paragonabile, però, allo spettacolo che si è schiuso davanti agli occhi degli attivisti dell’associazione “Il Bringante” e del Comitato Pro Serre. Sergio Gambino ha ancora impresse nella memoria quelle sensazioni: “L`odore acre e nauseabondo che proviene da quello scarico a cielo aperto ci ha fatto avvicinare a stento, tutto intorno la faggeta è una discarica di latte e fusti, parecchi ancora visibili tra le foglie e i rami secchi che presumibilmente ne nascondono degli altri. Lo scarico arriva direttamente al fiume le cui pietre sono annerite come se fossero state immerse nel petrolio. Un panorama spettrale”. I fanghi, secondo le testimonianze fotografiche raccolte nella mattinata di lunedì, dalla valvola d’emergenza del compattatore finiscono direttamente nella fiumara Alaca. E, seguendo il corso d’acqua, si riversano in mare. E’ una denuncia, quella che arriva da Serra San Bruno, che sembra confermare le parole di Maurizio Remo Reale, ex collaboratore della Sorical che, nel documentario “Acquaraggia” di Giulia Zanfino, ha ricordato come quell’impianto non funzionasse al meglio, costringendo gli operatori a utilizzare lo sfogo d’emergenza, rischiando così di compromettere l’equilibrio biologico del fiume.
Altre immagini, dunque, aumentano nuovi dubbi sulla gestione di un bacino che è già al centro di un’inchiesta giudiziaria che si è recentemente arricchita di un nuovo filone. E’ quello che indaga sull’allarme, prima lanciato e poi smentito, legato alla presenza di benzene nelle acque che arrivano dall’Alaco.