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E fuori dalla kermesse la protesta dell`ateneo

Un inaspettato fuori programma ha concluso la kermesse pidiellina a Catanzaro. Mentre dentro la “sala delle culture” della Provincia di Catanzaro il segretario Alfano magnificava i successi di Scop…

Pubblicato il: 20/02/2013 – 18:10
E fuori dalla kermesse la protesta dell`ateneo

Un inaspettato fuori programma ha concluso la kermesse pidiellina a Catanzaro. Mentre dentro la “sala delle culture” della Provincia di Catanzaro il segretario Alfano magnificava i successi di Scopelliti nella sanità calabrese, fuori un centinaio di persone manifestava per il futuro della facoltà di Medicina e chirurgia di Catanzaro. Non proprio degli estremisti di sinistra, visto che a guidare la delegazione c`è il rettore Aldo Quattrone. Striscioni e slogan ricordano le emergenze dell`ateneo catanzarese: l`incerto futuro della Fondazione Campanella, la cardiochirurgia in viaggio verso Reggio e l`ateneo cosentino che vorrebbe una sua facoltà di Medicina. Quando la convention azzurra finisce il primo a raggiungere il drappello di manifestanti è il sindaco Sergio Abramo. Il segretario Alfano sfreccia via senza degnare di uno sguardo il rettore dell`Università catanzarese. Scopelliti esce per ultimo, sembra allontanarsi poi qualcuno lo avvisa e anche lui raggiunge i manifestanti. Il governatore tenta di smorzare la tensione esordendo con una battuta rivolta al rettore Quattrone: «Anche lei è candidato?». Il tentativo si risolve con qualche attimo di gelo.  Scopelliti cambia target e attacca gli esponenti del centrosinistra che «fanno finta di non sapere di avere istituito loro, con atti deliberativi e con firma di contratto, la cardiochirurgia a Reggio Calabria. Loro hanno promosso la cardiochirurgia con tanto di delibera che aveva Loiero, la Lo Moro e Maiolo come firmatari». Comunque assicura il presidente della Regione il protocollo d`intesa tra ente e ateneo è pronto ed è stato già mandato al rettore per la firma: «Abbiamo previsto posti letto di cardiochirurgia a Catanzaro e anche a Reggio Calabria. Quindi non so quale sia il  problema. Sono solo strumentalizzazioni. Non abbiamo mai detto – ha aggiunto Scopelliti – che chiude da una parte e apre da un`altra. Abbiamo soltanto detto “anche” a Reggio. Non c`é stato mai alcun dubbio su questo. Si è giocato molto sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori. Stimolando e comunicando male, una parte della politica ha la responsabilità, ancora una volta, di fare demagogia. Sulle falsità e sulle menzogne si costruiscono sempre le motivazioni di una scelta. Ho chiesto pubblicamente, e non ho avuto risposta da chi ha voluto fare quell`atto, e io non c`ero nel 2007, perché l`hanno fatto e cosa farebbero al mio posto». Da parte sua il rettore Quattrone ha spiegato di non aver ancora ricevuto la bozza di intesa, ma ha assicurato di essere pronto a firmarla già stasera se conterrà le giuste garanzie per l`università di Catanzaro. «Abbiamo fatto il possibile – ha spiegato Quattrone – per arrivare rapidamente a una intesa che pensiamo sia fondamentale per stabilizzare la Fondazione Campanella nell`Università e preservare Catanzaro dal non avere cardiochirurgia. Ci teniamo a ribadire con forza che noi non vogliamo che Reggio venga privata della cardiochirurgia, ma che deve essere aggiuntiva a quella catanzarese. Vogliamo che tutti abbiano il diritto di avere la migliore assistenza sanitaria possibile. L`importante è che Catanzaro conservi la sua cardiochirurgia pubblica perché ce l`ha da tanti anni. Speriamo che l`intesa proposta soddisfi tutte le esigenze e saremo felici di sottoscriverla anche stasera».  Il rettore ha chiesto al governatore una parola di chiarezza sulla paventata apertura di una seconda facoltà di Medicina a Cosenza. «Quello che vogliamo – ha detto – è che si interrompa un processo che dà delle attese alla città che non possono essere soddisfatte. Riteniamo che questo sia il pericolo, illudere la città che si possa fare la seconda facoltà quando il governo, recentemente, ha detto alle Regioni che bisogna concentrare i corsi e non duplicarli. Non è che non vogliamo che Cosenza abbia la facoltà di medicina. È che in questo momento le condizioni economiche del Paese non lo consentono». Scopelliti fa spallucce sostenendo che «è la conferenza dei rettori a dover decidere». Al contrario  ha ribattuto il rettore «è la politica che deve dare un messaggio chiaro». Ma a pochi giorni dal voto Scopelliti non ha nessuna voglia di essere preciso sulla possibilità di una seconda facoltà a Cosenza e chiosa: «È inutile discuterne adesso, non c`è nessun atto formale, stiamo parlando di nulla». All`incontro in piazza ha partecipato anche il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, secondo il quale la vocazione della città è di avere «un`eccellenza sulla sanità. Su questo ci vogliamo giocare tutto. Il presidente lo sa. Questo significa non fare più campanilismo e andare d`accordo con le altre città».

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