CATANZARO La chiusura della campagna elettorale restituisce l`immagine di un Partito democratico unito come non mai. Così la sala piena dell`auditorium di Catanzaro regala una vera e propria ovazione per Rosy Bindi giunta in Calabria con la scomoda etichetta della paracadutata. E invece conquista tutti e sorprende: “Dobbiamo mettere da parte il riformismo moderato, ci vuole un po` di radicalità per far cambiare rotta al Paese”. Lo stesso commissario Alfredo D`Attorre abbandona il suo solito self control e si rivolge ai catanzaresi chiamandoli “compagni”. Sintesi dello spirito unitario che attraversa il Pd è l`intervento di Sandro Principe presente a Catanzaro “per militanza”. L`inizio sembra un “messaggio” ai candidati giunti da oltre Pollino: “Abbiamo bisogno di dimostrare che noi calabresi siamo in grado di fare la nostra parte, che sappiamo gestire la loro terra. I nostri limiti sono stati utilizzati come alibi dalle classi dirigenti nazionali”. E invece questa premessa porta a riconoscere l`importanza della presenza di Rosy Bindi: “E` il segnale dell` impegno del partito nazionale per dare risposte alla Calabria”.
Un patto anche tra generazioni, così tocca al più giovane, Salvatore Scalzo, aprire la serie degli interventi per spiegare che “la politica non è tutta uguale e il Pd non è come tutti gli altri partiti. Per noi la politica è passione, servizio, generosità”.
Poi introduce il tema che farà da leit motiv agli altri interventi: “Un voto che sia anche la denuncia dei calabresi del fallimento del governatore Scopelliti”. D`Attore inizia proprio da qui: “Il presidente della Regione ci chiede cosa vogliamo fare per la Calabria. Ebbene la prima cosa è impedirgli di continuare ad affossare questa terra. Per questo non un voto dovrà andare perso”. Poi l`obiettivo si sposta sugli “alleati” del centrodestra: “anche per l`Udc è arrivata l`ora dl cambiamento. Gli elettori puniranno la loro mancanza di coraggio”. Il futuro invece dovrà essere affidato “a un grande presidente del Consiglio come lo sarà Bersani che farà partire la rinascita del Paese proprio dalla Calabria”. Una “terapia d`urto” che ha come parole d`ordine lavoro, infrastrutture, ma soprattutto libertà e dignità. Una Calabria che, per dirla con le parole di Maro Minniti, “verrà presa per mano dal centrosinistra”. La priorità è “restituire la sovranità ai calabresi, eliminando subito i commissari (sanità, rifiuti, rischio idrogeologico, ndr)”. Questa regione, assicura, da lunedì potrà tornare a sorridere ed essere orgogliosa.
Il finale è tutto per Rosy Bindi. Tutti in piedi per la toscana “innamorata” della Calabria: “E` stata un`esperienza bellissima, ho girato tutta la regione e non ho trovato nessun atteggiamento snobistico verso la politica. Qui se la politica fa sul serio è un punto di riferimento”. Poi promette: “Non spariremo, lavoreremo insieme, la Calabria ha bisogno dello Stato ma anche di una regione nuova e di nuove amministrazioni. La Calabria dovrà essere in prima fila per la rinascita della vita civile in questo Paese”.
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