Il Pdl tra sondaggi misteriosi e attacchi al Pd

COSENZA Una campagna elettorale tirata fino all’ultimo respiro, senza risparmio alcuno. Il Pdl ostenta sicurezza e si produce nell’ultimo sforzo. L’ultimo miglio porta il nome di un infaticabile Antonio Gentile, che annuncia di aver visto i più recenti, ma non pubblicabili sondaggi, rivelando che questi promettono che il “Pdl calabrese è il primo in Italia”. Il calore della possibile rimonta scalda i cuori dei berlusconiani, che si stringono come una truppa fedele attorno a tutti i  generali. Che in questa chiusura di campagna elettorale sono tutti presenti, pure Dima, che arriva, si siede ma poi scappa dopo una manciata di minuti. Gli altri sono in prima fila, gli assessori regionali Giacomo Mancini accanto a Mario Caligiuri, la compagine che guida il comune di Cosenza, con i “figli d’arte” Katya Gentile e Luca Morrone, mentre Fausto Orsomarso passa e stringe mani. Ennio Morrone fa da apripista, replicando una per una le promesse elettorali di Berlusconi, dall’abolizione dell’Imu ai posti di lavoro per i giovani ¬– prudentemente misurati non più in milioni ma in migliaia – fino al condono tombale, ipotesi che fa sognare l’intera platea.
Morrone esalta pure il lavoro della giunta regionale, esortando Scopelliti, “che sta facendo cose buone nella sanità”, a sbarazzarsi del Tavolo Massicci. Il capolista al senato avrebbe dovuto parlare per ultimo, dopo più di dieci interventi di vari colonnelli del partito, ma deve scappare a Paola e poi chissà dove, quindi conquista la tribuna subito. Non esita nemmeno un attimo e attacca Monti, “che ha avuto acredine verso Berlusconi e le sue leggi”. Gli rimprovera di aver affossato il progetto della banca del Sud, cui lui aveva molto lavorato, per favorire le banche del nord e dell’Europa, di aver affossato l’economia della Calabria e del meridione, sorvolando sul saccheggio delle risorse destinate al sud che la Lega, sua alleata di governo,  ha portato avanti tranquillamente.
Ma nel suo mirino c’è pure Grillo e il suo movimento di protesta, paragonato al populismo della destra lepenista francese. Tuttavia il nemico principale, secondo un copione che viene dal quartiere generale berlusconiano, resta il professore della Bocconi, che “è stato espressione dei poteri forti e delle banche tedesche. Quando il ragionamento torna calabrese, ecco l’elogio del governatore, che ha salvato la sanità regionale e recentemente ha inaugurato il nuovo pronto soccorso di Cosenza, che è così bello da risultare “commovente” ed è probabilmente la prima volta che un reparto di primo intervento sanitario viene definito in questo modo.  Il popolo del Pdl attende l’attacco al Pd, che giunge puntuale. “In questi anni mai Scopelliti ha potuto avere la solidarietà della sinistra nella lotta alla mafia”, grida Gentile, che rivendica per sé e per Jole Santelli di non essere paracadutati, ma espressione vera di questi luoghi, mentre – va da sé – che la Bindi e D’Attorre vengono da fuori. Le truppe berlusconiane si eccitano particolarmente quando Gentile inveisce contro la capolista del Pd, che il senatore del Pdl sa essere certamente tra gli eletti, ma che vorrebbe venisse coperta “dal disprezzo dei calabresi”. Poi si allontana, altre platee lo attendono in questa maratona ormai conclusa.