COSENZA Una chiusura di campagna elettorale per nulla urlata, quella scelta dai candidati della lista Monti, del tutto coerente con lo stile sobrio del leader nazionale e di quello che guida la lista in Calabria. Beniamino Quintieri nella bella sala di un hotel cittadino chiama a piccoli gruppi i candidati a presentarsi ancora una volta, davanti a una folla di cosentini venuti per dare sostegno. C’è la borghesia della città tra i presenti e molti giovani tra i candidati, che – lo sanno loro per primi – non hanno grandi speranze di sedersi tra i velluti rossi del parlamento, né tra quelli del senato. Eppure tutti raccontano di una bella avventura portata avanti con entusiasmo, nella convinzione di aver dato un contributo, sia pure minuto, al cambiamento. Perché c’è nelle parole di tutti la rivendicazione di una peculiarità, per la verità dichiaratamente condivisa con i grillini, quella di non avere tra i candidati vecchi arnesi della politica. Ma le somiglianze finiscono qui. Il loro linguaggio è quello del merito, delle opportunità, del ricambio generazionale, ma soprattutto del cambiamento dei contenuti. Lo dice Katia Stancato, candidata di punta al Senato, lo ripete lo stesso Quintieri, che racconta di una lista costruita in brevissimo tempo e tuttavia costruita bene, che qualunque siano gli esiti delle elezioni, non finisce qui il proprio lavoro, volendosi subito dopo strutturare in una formazione politica con un respiro più lungo di quello imposto da una campagna elettorale, in modo da proseguire l’impegno politico avviato in queste settimane.
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