«Abbiamo trovato il vuoto; abbiamo visto forti disservizi e notevoli inefficienze. Intanto da tre giorni alcuni pazienti risultano “parcheggiati” in alcune stanze del Dea… in attesa di un ricovero Dove? “Dove è possibile – ci dice un operatore, a Cosenza o in Calabria o fuori regione”. Intanto restano lì, fermi, in attesa». E` quanto affermano, in una nota congiunta, il deputato del Pd, Franco Laratta e il consigliere regionale Carlo Guccione dopo avere compiuto nel pomeriggio di oggi una visita al Dea dell`ospedale di Cosenza.
«Il Dea a prima vista – proseguono Laratta e Guccione – sembra, ed è, una struttura nuova e moderna, in fretta e furia inaugurata dal presidente Scopelliti, giusto prima delle elezioni. Ma in realtà di nuovo, al suo interno c`è ben poco. Si tratta in buona sostanza, niente di più del vecchio Pronto soccorso dell`Annunziata, trasferito nottetempo nel Dea. La cosa, a ben vedere, somma i vecchi e gravi problemi di sempre, ai nuovi disagi di oggi. Un medico che abbiamo incontrato subito dopo aver fatto una consulenza, protesta: “Fatemi andare via, è un caos. Non ho trovato nemmeno un lavandino per lavarmi le mani”. In servizio oggi abbiamo trovato tre portantini alle prese con diversi pazienti in via di essere accompagnati nei vari laboratori diagnostici (cosa che costa decine di minuti di tempo, qualche centinaio di metri da percorrere a piedi, per poi prendere un paio di ascensori per raggiungere la Tac o la radiologia). Anche due studenti spagnoli del progetto Erasmus, vagavano da soli nella complicata impresa di raggiungere il laboratorio di oculistica. Impresa non facile: aiuto e sostegno inesistenti. Il Dea appare ed è distante, lontano, troppo lontano dal cuore dell`ospedale. Un paziente di San Giovanni in Fiore, dal mattino attendeva una consulenza urologica: fino a sera non era intervenuto nessuno. Un`anziana paziente di Rogliano, attendeva una visita neurologica dal primo mattino. Il Dea di Cosenza si rivela un deserto quando si va nei locali della Rianimazione, Utic, cardiologia, radiologia, angiografia, Tac e Risonanza magnetica: non si vede un`anima viva, corridoi vuoti, stanze senza arredi né apparecchiature. Qui è tutto come prima dell`inaugurazione farlocca. Non ci stancheremo, nel solo interesse dei pazienti, a denunciare e protestare, con ogni utile iniziativa, fino a quando il Dea non sarà aperto. E cioè quando tutti i reparti e la diagnostica saranno allocati nei locali già pronti del Dea».
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