LAMEZIA TERME Di sicuro c’è che anche in Calabria i vincitori delle elezioni sono i grillini del Movimento 5 Stelle. Che conquistano quattro seggi alla Camera sui venti disponibili: fanno il loro esordio a Montecitorio Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni, Paolo Parentela. Per il resto, grande suspance e risultati definitivi solo a in piena notte. Grazie al premio di maggioranza ottenuto su base nazionale e nonostante la sconfitta registrata a livello regionale, 11 seggi vanno al centrosinistra, ma solo 9 al Pd. E quindi dentro Rosy Bindi, Alfredo D`Attorre, Enza Bruno Bossio, Nico Stumpo, Demetrio Battaglia, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Oliverio e Stefania Covello. Beffato Franco Laratta. In realtà, il deputato di San Giovanni in Fiore non è l’unico a rimanere deluso al termine della lunga notte elettorale. Musi lunghi anche in casa Sel dove il secondo seggio non scatta per una manciata di consensi. A sorridere è solo il consigliere regionale Ferdinando Aiello (secondo in lista dietro Nichi Vendola che opterà per il seggio in Puglia) ma non il coordinatore regionale del partito Andrea Di Martino. Ma il vero colpaccio lo compie il senatore rutelliano Franco Bruno, capolista di Centro democratico (ruolo contestato da Bruno Tabacci e una vicenda che avrà un’appendice giudiziaria ancora tutta da definire) che con l’1,74% riesce, con il meccanismo del calcolo nazionale dei resti, a strappare un seggio.
Bocche amare anche per i pidiellini Nino Foti e Giovanni Dima. I due erano rispettivamente il quinto e il sesto della lista ma non vengono riconfermati nonostante il loro partito conquisti il primo posto nelle preferenze dei calabresi. Possono gioire soltanto i primi quattro: Jole Santelli, Rosanna Scopelliti, Dorina Bianchi e Pino Galati.
Ma il vero colpo di scena si registra nella coalizione centrista di Mario Monti. L’unico seggio conquistato grazie al 10,49% ottenuto da Scelta civica, Udc e Fli sembrava destinato a Beniamino Quintieri, capolista montiani che ha raccolto il 5,52%. E invece, il conto dei resti ha favorito l`Udc: spazio quindi all’uscente Roberto Occhiuto, numero due dietro Lorenzo Cesa. La sua performance salva, ma solo in piccola parte, il risultato del partito che forse ha maggiormente deluso le attese della vigilia.
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