LAMEZIA TERME Il «non abbiamo vinto» pronunciato ieri da Pier Luigi Bersani è tutto racchiuso nei numeri usciti dalle urne. Impietosi, per quanto riguarda il Pd calabrese. Nella “rossa” (forse un tempo) Crotone il dato più clamoroso: qui i democrat registrano la più cospicua discesa di consensi (-15,9%) rispetto al 2008. Quella pitagorica è la prima provincia italiana per calo di voti al Partito democratico.
In un`area particolarmente colpita dalla crisi economica e dalla disoccupazione, il partito che si candidava a rappresentare i ceti medio-bassi è stato punito. Addio Stalingrado della Calabria. In realtà, un assaggio di come le cose stessero cambiando a quelle latitudini lo si era avuto già nel 2009, quando per la prima volta il centrodestra riuscì a strappare al centrosinistra la guida della Provincia.
Non va meglio nell`altra roccaforte, a Cosenza, dove il raffronto con le elezioni di cinque anni fa segnare un meno 12,3% da far rabbrividire. L`exploit del Movimento 5 Stelle pesa moltissimo in questa tendenza. Ma in riva al Crati il partito di Bersani raccoglie circa quattro punti percentuali in meno rispetto a Reggio Calabria e Catanzaro, città che, storicamente, si collocano ben più a destra di Cosenza. Un dato su cui si dovrà riflettere nelle stanze che contano.
Meno marcati, ma pur sempre molto pesanti, i tracolli registrati a Catanzaro (-10,8% rispetto al 2008), Vibo Valentia (-8%) e Reggio Calabria (-5,9%). Insomma, il Pd non solo sfonda ma addirittura arretra e il dato regionale raccolto 22,4% è di oltre dieci punti inferiore a quelle delle ultime politiche. Ne sa qualcosa il deputato uscente Franco Laratta, decimo in lista alla Camera e primo dei non eletti. Nessuno lo pronosticava alla vigilia e invece è successo.
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