«Per il terzo anno consecutivo noi vinciamo le elezioni». Giuseppe Scopelliti si esalta. Nessuna preoccupazione per la fuga progressiva dei consensi, dalle Politiche del 2008 passando alle Regionali del 2010 le preferenze al Pdl si sono praticamente dimezzate. Le urne, comunque, hanno riconfermato il centrodestra maggioranza in Calabria. Tutto merito suo, sembra dire tra le righe del suo intervento nella sala gremita dove si presentano i nuovi parlamentari calabresi del centrodestra. «Questo successo – spiega – è stato costruito nel momento in cui abbiamo fatto le liste». E a Roma a stendere l`elenco dei candidati ci era andato proprio il governatore con il senatore Tonino Gentile. Insomma, all`indomani delle elezioni in cui nessuno festeggia, l`unico a cantar vittoria è proprio il governatore calabrese, rafforzato soprattutto nella sua leadership all`interno del partito.
E così si può permettere di annunciare che i due nuovi assessori (che dovranno sostituire i due eletti Piero Aiello e Antonio Caridi) li sceglierà lui stesso senza essere imbrigliato dai “quozienti” territoriali: «Se esce uno di Crotone non è detto che ne entri uno sempre di Crotone, alcune zone hanno dato risposte e saranno premiate, politicamente è giusto così». Anzi invita la stampa a evitare di fare nomi perché «sennò poi chi resterà fuori busserà alla mia porta per lamentarsi, è gente che si deprime».
Punzecchia anche il sindaco Sergio Abramo, reo, secondo il racconto dello stesso Scopelliti, di aver consigliato al neo eletto senatore Aiello di non candidarsi. Il primo cittadino sembra non gradire la battuta e anche il tentativo di Aiello di metterci una pezza non sembra funzionare. Il dominus del Pdl è il governatore, lo ammette anche Caridi che svela il retroscena della sua candidatura: «Mi chiamò Peppe (Scopelliti, ndr) e mi disse che voleva mettermi nella lista per il Senato, io gli risposi “fai tu”».
Un “re” anche magnanimo capace di perdonare chi ha compiuto scelte diverse. Per gli alleati dell`Udc, annuncia, non ci sarà, almeno per il momento, alcun ridimensionamento in giunta.
Durissimo, invece, il giudizio sul centrosinistra che proprio sulla critica al governatore aveva incentrato parte della campagna elettorale. Per sintetizzare il comportamento del Pd calabrese, Scopelliti sfodera i suoi ricordi di ragazzo di curva e cita uno striscione degli ultras interisti ai rivali milanisti: «Le vostre fughe sono già leggenda». Poi aggiunge: «La nuova legge elettorale non ha voluto farla Bersani, con la riforma Grillo sarebbe stato al 5%. Le primarie sono state una farsa, uno spot elettorale che pero non è servito». Proprio sul movimento 5 Stelle Scopelliti promette di riflettere per comprendere le ragioni di un voto di protesta così vasto, ma, chiarisce subito, non è un problema calabrese, è nazionale.
Si spinge ben oltre Tonino Gentile che arriva a paragonare i grillini alle formazioni neonaziste degli altri Paesi europei: «È un fatto fisiologico, in Italia c`è Grillo, in Francia Le Pen, in Grecia Alba Dorata». Più sfumato il neo parlamentare D`Ascola che definisce il “boom” del movimento solo «tensioni irrazionali». Più semplice l`approccio di Domenico Scilipoti che ricorda i suo avi calabresi (i bisnonni, ndr). Per dimostrare il suo legame con la regione elenca le vicende di cui si è occupato nella scorsa legislatura: dalla Pertusola di Crotone a Cavallerizzo. Peccato per la scivolata finale sulla Marlane che l`ex dipietrista chiama Marlene.
A parlare di proposte concrete è invece la più giovane, Rosanna Scopelliti accompagnata da Aldo Pecora. La figlia del magistrato ucciso dalla criminalità organizzata annuncia che appena entrerà a Montecitorio proporrà «il congelamento dei debiti con lo Stato e con Equitalia per i commercianti e gli imprenditori che denunciano i loro aguzzini». Per niente emozionata, sventola un quadernone rosso dove promette di aver annotato «tutte le istanze della Calabria». Il finale comunque non può che essere dedicato al leader maximo. La neo deputata spiega infatti che il voto di domenica e lunedì aveva il valore di un referendum. E indovinate chi lo ha vinto? Naturalmente Giuseppe Scopelliti.
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