REGGIO CALABRIA «La Conferenza dei presidenti del gruppi consiliari, convocata per lunedì 4 marzo, è opportuno che trovi lo spazio ed il tempo di occuparsi della vicenda formalmente sollevata dal presidente della commissione di Vigilanza Aurelio Chizzoniti, a proposito di Fincalabra, ed assuma precise decisioni». È quanto auspica il consigliere regionale Giuseppe Giordano.
«A questo punto, infatti – prosegue – la vicenda non può rimanere una questione circoscritta a due soggetti, il presidente della Commissione consiliare ed il presidente di Fincalabra (Umberto De Rose, ndr). Essa, invece, per le implicazioni istituzionali che assume, tocca direttamente l`Assemblea regionale, poiché mina gravemente le sue prerogative statutarie nonché costituzionali. Nel senso che un consigliere regionale, che agisce in nome dei calabresi, nell`esercizio di legittime funzioni di controllo, deve poter verificare atti, scelte e decisioni formali assunti sia dall`Esecutivo che dagli organismi sub regionali. Altrimenti se queste funzioni venissero vanificate saremmo di fronte ad un mini golpe istituzionale. In effetti, né più né meno che di questo si tratta. D`altronde, se non c`è alcunché da nascondere o di sospetto, come tutti riteniamo ed auspichiamo, non si comprende perché mai il presidente di Fincalabra non agisca di conseguenza, nel rispetto dei principi di trasparenza e di buona amministrazione, dimostrando l`attenzione doverosa alle legittime richieste di un presidente di Commissione che mirano a far luce, nell`interesse generale, su specifiche questioni. Meraviglia che ancora ci possano essere in Italia frange di potere autoreferenziali che ritengano di avvalersi di immunità così singolari».
«Perciò – conclude Giordano – l`episodio non va sottaciuto né minimizzato. Ma, al contrario, discusso nella riunione dei capigruppo e stigmatizzato, perché fatti simili intralciano una più che lineare azione di ricognizione amministrativa messa in campo da una commissione del consiglio regionale».
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