Il mancato pagamento delle penali da parte dello Stato italiano al consorzio di imprese che si era aggiudicato il contratto per la costruzione del Ponte sullo Stretto è «un`indebita espropriazione» e i danni, soprattutto per le aziende quotate in Borsa, «non potranno che essere addebitati al governo italiano». Lo afferma Eurolink in una lettera inviata alla società Stretto di Messina.
Come si ricorderà, il contraente generale Eurolink non ha sottoscritto, entro il termine del 1° marzo, l’atto aggiuntivo con il quale lo Stato italiano di fatto chiedeva di accettare la cancellazione delle penali. Secondo le fonti finanziarie che sono venute in possesso della lettera, la sola capofila Impregilo avrebbe dovuto incassare come penali stabilite attraverso il contratto originario circa 300 milioni di euro.
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