Rigassificatore, le motivazioni di Pd e M5S

GIOIA TAURO Ci saranno anche delegazioni del Pd reggino e del Movimento5Stelle calabrese al sit-in di protesta in programma mercoledì 6 marzo davanti alla sede dell`Autorità portuale di Gioia Tauro, nelle stesse ore in cui l`ente dovrà deliberare sulla concessione demaniale per la costruzione di una delle opere indispensabili per il progettato rigassificatore, il pontile esterno al porto per l`attracco delle navi gasiere.     
«Il Partito democratico – si legge in una nota diramata dai bersaniani della provincia -, facendo seguito a quanto già precedentemente ribadito, condivide le preoccupazioni espresse da parte di ampi settori di opinione pubblica, forze sociali ed associative della Piana e del Vibonese per i possibili rischi connessi alla realizzazione del terminal; ritiene essenziale che, innanzitutto, venga fornita ogni garanzia in relazione alla sicurezza ed alla salute dei cittadini del territorio pianigiano e dell’intera costa tirrenica vibonese. Pertanto occorre che, preventivamente e senza scorciatoie, mediante i necessari approfondimenti, vengano date risposte certe ed indubitabili, concernenti la fattibilità del terminal, ai rilievi di criticità avanzati dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici in merito  all’alta densità sismica dell’area oggetto della realizzazione del rigassificatore ed alle conseguenze sulla sicurezza che un eventuale evento sismico potrebbe provocare all’impianto in esercizio». Il Pd aderisce dunque alla piattaforma lanciata nei giorni scorsi da una serie di associazioni che, in attesa che la società Lng formalizzi nell`atteso progetto esecutivo le risposte tecniche alle prescrizioni indicate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici – e quando già da un anno un decreto firmato dai ministri Corrado Clini e Corrado Passera ha dato il via libera all`impianto –, stanno approfittando della trattativa che la Regione ha riaperto con la società proponente, per rianimare il fronte che si oppone all`impianto.  
«In secondo luogo – prosegue la nota – non è immaginabile che una scelta strategica di tale portata, che inciderà permanentemente sulla vocazione e la prospettiva del comprensorio, possa essere realizzata attraverso scelte centralistiche, che prescindano dal confronto, il coinvolgimento e la consultazione delle amministrazioni locali, rappresentanti legittime e di prima istanza dei territori. In terzo luogo non è accettabile che la previsione di un’opera, pur avendo come obiettivo condivisibile la riduzione del costo di energia attraverso la diversificazione degli approvvigionamenti ed il potenziamento dei sistemi d’ingresso,  non contempli né il suo inserimento dentro la prospettiva di un progetto di sviluppo complessivo dell’intera area territoriale, nè adeguate e soddisfacenti ricadute in termini economici, occupazionali e sociali per l’intero comprensorio interessato dalla realizzazione dell’insediamento».
Dello stesso avviso i grillini calabresi che hanno diffuso una loro nota.   
«Il Consiglio superiore dei Lavori pubblici – si afferma nel documento – ha già espresso parere negativo alla scelta di realizzare il rigassificatore nell’area portuale a causa dell’elevato rischio sismico del territorio. I rigassificatori sono impianti a rischio di incidente rilevante, per cui è quanto mai urgente opporsi in ogni modo alla costruzione dell’impianto nella Piana, ponendo in essere tutte le iniziative politiche necessarie a scongiurare un pericolo che incomberebbe sulla piana di Gioia Tauro in cui già esiste un Termovalorizzatore. La necessità di manipolare grandi quantità di GNL impone standard di sicurezza elevati che però non potranno mai scongiurare del tutto gli effetti nefasti di un incidente».