LAMEZIA TERME I renziani calabresi non hanno dubbi: «Il Partito democratico deve ripartire dalle intuizioni delle primarie del 25 novembre, smarrite purtroppo in una campagne elettorale che ha dilapidato l’interesse e la partecipazione suscitati allora nell’opinione pubblica». È un`analisi senza sconti quella che i seguaci del sindaco di Firenze offrono al termine della riunione convocata per esaminare i dati usciti dalle urne. Occorre voltare pagina e occorre farlo pure in maniera rapida: «Dopo gli impietosi risultati elettorali non va perso tempo e occorre chiudere con lo schema del partito tradizionale ormai incapace di leggere gli urgenti bisogni di una società italiana che si è drammaticamente impoverita e rischia di non riuscire né a crescere né a garantire i diritti sociali nella prospettiva di medio periodo. L’affermazione del Movimento 5 Stelle mette in risalto l’assoluta necessità di riprendere le intuizioni di Renzi e costruire un nuovo modello politico aperto e fondato sulla partecipazione e la consultazione dei cittadini. Un modello dinamico nella ricerca di soluzioni e nuove politiche che vada ben al di là di una mera elencazione di punti o titoli da proporre all’esterno a tempo scaduto».
Per i renziani, quello ottenuta in Calabria, è più di un insuccesso: «In questa logica la presa d’atto della sconfitta in Calabria non può che essere il primo passo per celebrare in tempi ristrettissimi il congresso regionale, restituendo ai calabresi un partito che, dispiace dirlo, con le ultime decisioni cui ci è dato di assistere ha perso lucidità ed ha addirittura rimosso e contraddetto le ragioni del commissariamento. Noi renziani non vogliamo essere di parte né recitare per forza il ruolo dei contestatori ma crediamo che il Pd abbia l’assoluta necessità di ripartire dalle questioni concrete che in Calabria significano crisi del tessuto economico, esclusione sociale, servizi inadeguati, pressione fiscale insostenibile e un governo regionale assente ed insensibile».
Conclusione, in vista della direzione regionale di venerdì, dal sapore ancora più amaro: «Aspettiamo l’assunzione di responsabilità da parte di chi ha diretto una campagna elettorale povera e non incisiva nell’opposizione al modello Scopelliti, contraddittoria nelle candidature e debole nella proposta».
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