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Processo "Recupero", spese comunali senza controllo

LOCRI Irregolarità per la gestione di una somma che si aggira sui tre milioni e mezzo di euro vennero rilevate e riportate in dettagliate relazioni dalla dottoressa Rosalba Scialla, attualmente com…

Pubblicato il: 08/03/2013 – 16:03
Processo "Recupero", spese comunali senza controllo

LOCRI Irregolarità per la gestione di una somma che si aggira sui tre milioni e mezzo di euro vennero rilevate e riportate in dettagliate relazioni dalla dottoressa Rosalba Scialla, attualmente commissario prefettizio a Rossano, già impegnata nello stesso ruolo a Siderno, dopo la crisi politica che portò alle dimissioni del sindaco Alessandro Figliomeni, rimasto senza la maggioranza di centrodestra dopo il suo passaggio al centrosinistra che lo candidò, in quota Loiero, alle elezioni regionali del 2010.
La notizia arriva direttamente dall`aula del tribunale di Locri, dove si è celebrata oggi una nuova udienza del processo “Recupero” che vede alla sbarra soggetti indicati di essere organici alla `ndrangheta e di avere addirittura organizzato autonomamente nella città di Siderno una consorteria mafiosa che aveva come riferimento il potente casato dei Commisso, ma che poteva godere di una certra autonomia.
Tra gli imputati anche Sandro Figliomeni, che ha sempre respinto ogni addbeito e che oggi ha seguito in aula lo svolgimento dell`udienza dibattimentale.
Il vice prefetto Scialla, rispondendo alle domande del Pubblico Ministero, Antonio De Bernardo, ha sostenuto che dopo il suo insediamento si è subito messa al lavoro ( se si è capito bene dal fondo di un`aula molto affollata in un passaggio della sua escussione avrebbe anche fatto rilevare di non avere avuto grande collaborazione dall`apparato amministrativo dell`ente) per dare avvio ad una serie di attività che pur rimanendo nell`alveo della ordinaria amministrazione, dovevano essere poste in essere. Da questo lavoro di impostazione e di conseguente monitoraggio sarebbe via via emersa una grave disattenzione rispetto ad alcuni indirizzi di spesa. Emerse cioè il sospetto che quelle somme, complessivamente ammontanti all`impressionante cifra di tre milioni e mezzo di euro, fossero non più rintracciabili secondo i percorsi naturali che avrebbero dovuto seguire, ma siano serviti per soddisfare esigenze di soggetti privati.
Dal punto di vista tecnico ci si trova innanzi ad una irregolarità, se tutto fosse confermato. Ma si  deve altresì ragionare su un fatto: è probabile che improvvise e non facilmente affrontabili situazioni emergenziali avessero indotto l`amministrazione Figliomeni a seguire il principio della priorità, ottemperando ad alcuni obblighi anziché ad altri. È questa un`ipotesi alternativa naturalmente, che può suonare come una possibile giustificazione, sulla cui solidità ci si dovrà confrontare in seguito.
Da questa testimonianza, va evidenziato, potrebbe aprirsi lo spazio per una nuova inchiesta, sebbene non si debba dimenticare che spiegazioni tecniche potrebbero essere richieste e concesse nel corso della stessa istruttoria dibattimentale.
Nel corso della stessa udienza è stato ascoltato un sottufficiale dei carabinieri, chiamato a deporre su alcuni passaggi dell`indagine preliminare.
Escusso anche l`ingegnere Barreca, citato come tecnico per spiegare la condizione di un`azienda, la cui titolarità viene ricondotta ad uno degli imputati.
Intanto, uscendo dall`aula di giustizia, Siderno resta in sospeso e nel dubbio circa la durata dell`attuale gestione commissariale scattata dopo le dimissioni del sindaco Riccardo Ritorto, raggiunto da un avviso di garanzia nell`ambito di un nuovo procedimento per mafia che ha interessato anche l`amministrazione da lui guidata e la maggioranza che lo sosteneva nel civico consesso.
Una sorta di toto scioglimento, esercizio decisamente antipatico, è in corso. Si guarda a via del Viminale a Roma, dove a giorni, così si dice, dovrebbe essere decisa la tipologia di scioglimento dell`assise comunale.
In questa fase storica  lo scioglimento è considerato automatico dopo le dimissioni di Ritorto, ma qualora dovessero essere ravvisate gravi, reiterate e realmente condizionanti infiltrazioni da parte delle cosche di `ndrangheta, scatterebbe lo scioglimento per mafia, con l`effetto di un allungamento della gestione commissariale e con la certezza di un grave deficit democratico, che rischia di smorzare, più di quanto sia stato rilevato in questi mesi di ovvia provvisorietà, l`attenzione e l`interesse e soprattutto la formazione di una nuova coscienza civica.

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