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Ex Arssa, Trematerra fa sospendere la selezione interna

COSENZA L`assessore Michele Trematerra ha annunciato la sospensione dei provvedimenti per la copertura dei due ruoli dirigenziali nell`organico dell`Arsac. È questa la principale novità emersa nel …

Pubblicato il: 11/03/2013 – 17:12
Ex Arssa, Trematerra fa sospendere la selezione interna

COSENZA L`assessore Michele Trematerra ha annunciato la sospensione dei provvedimenti per la copertura dei due ruoli dirigenziali nell`organico dell`Arsac. È questa la principale novità emersa nel corso dell`assemblea dei dipendenti dell`Agenzia, tenutasi stamattina a Cosenza. I sindacati avevano convocato l`incontro proprio per ribadire la contrarietà ai due bandi con cui la Regione stava procedendo per una selezione interna che – questa la critica principale – sembrava fatta ad hoc per “premiare” figure transitate dal vecchio ente, senza indire un concorso pubblico. L`esito di stamattina rappresenta quindi un punto positivo per i sindacati, che, in considerazione dell`avvenuto congelamento dell`iter per la futura nomina di un direttore amministrativo e di un direttore generale, tornano a chiedere – tramite la Cgil – un incontro con la giunta regionale per approfondire tutte le questioni che riguardano il passaggio dalla vecchia alla nuova Arssa.          
«Teniamo al centro della nostra analisi – affermano i delegati del “Comitato Iscritti alla Fp Cgil”  –  il fatto che la Corte costituzionale difende la regola secondo cui il pubblico concorso può essere derogato solo in presenza di peculiari situazioni giustificatrici, ovvero nell`esercizio di una discrezionalità che trova il suo limite nella necessità di garantire il buon andamento della pubblica amministrazione, e questa discrezionalità non si conforma alla fattispecie in esame: un nuovissimo ente da edificare con atti e provvedimenti».
Ci vuole il concorso, quindi, secondo i lavoratori.
Al di là delle critiche per le modalità con cui la Regione voleva arrivare alle nomine, la Cgil «imputa comunque alla politica regionale – a ben 3 mesi dall’approvazione della legge 66/2012 – l’assenza di tutti gli atti prodromici alla vera e propria nascita della nuova Azienda, l’impossibilità per ora di distinguere finanziariamente la gestione Arsac da quella Arssa in liquidazione (nonostante la stessa legge regionale questo imponga), la conseguente incertezza delle risorse, l’assenza di programmazione che rischia di pregiudicare qualsiasi impostazione positiva ci fosse nella norma licenziata dal consiglio regionale». Anche la segreteria regionale del sindacato Direr è sul piede di guerra. Giovanni Manduca ha inviato una lettera ben articolata al governatore Scopelliti e, per conoscenza, alla Corte dei conti in cui espone le ragioni per cui i due bandi sarebbero illeggittimi.  
«Si riscontra – scrive fra l`altro il sindacalista – la palese incompetenza e carenza di potere in concreto del dirigente generale e del dirigente di servizio del Dipartimento Agricolture e Foreste per l`adozione degli atti, poiche? ne? la legge regionale n. 66/2012, ne? la deliberazione della giunta regionale hanno attribuito tale potere ai suddetti dirigente generale e dirigente di servizio. Inoltre, i decreti sono stati adottati in violazione non solo della stessa legge regionale n. 66/2012, che attribuisce e riserva il reclutamento di tali figure dirigenziali ad atti di rispettiva competenza della giunta regionale e del suo presidente».

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