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«Emergenza abitativa, più case a fitti accessibili»

CATANZARO «Gli interventi previsti per la Calabria sulla casa ed annunciati dall`assessore Pino Gentile rendono necessaria una revisione delle linee e degli indirizzi che finora hanno contraddistin…

Pubblicato il: 11/03/2013 – 17:18
«Emergenza abitativa, più case a fitti accessibili»

CATANZARO «Gli interventi previsti per la Calabria sulla casa ed annunciati dall`assessore Pino Gentile rendono necessaria una revisione delle linee e degli indirizzi che finora hanno contraddistinto le politiche abitative adottate dalla Regione, completamente sbilanciate sull`aiuto all`acquisto e meno sull`offerta locativa a canoni accessibili». È quanto si afferma in un comunicato congiunto di Cgil, Fillea e Sunia. «Continuare su questa strada – prosegue la nota – significa non considerare quello che sta avvenendo nel nostro Paese e in Calabria dove decine di migliaia di famiglie, fagocitate dalla crisi, non riescono più a pagare i mutui sulla casa essendo invece maggiormente impellente offrire abitazioni in locazione a canone sociale, impegnando la maggior parte delle risorse disponibili in questa direzione e non al contrario. In Calabria il 22% di famiglie vive in affitto e di queste l`83% ha redditi al di sotto dei 14mila euro l`anno. A questi si aggiungono tutti coloro, in particolare giovani, che cercano una abitazione per costruirsi un futuro ma non riescono a trovarla per gli affitti insostenibili di un mercato senza regole. Diversamenteabili, single, giovani coppie, famiglie monoreddito o in grave crisi economica, anziani soli ed in coppia, donne in stato di disagio o migranti che troppo spesso sono oggetto di veri e propri ricatti sul fronte economico e dei diritti, rappresentano la nuova ed articolata composizione della famiglia che pone nuove domande abitative alle quali bisogna dare risposte». «A nostro avviso in Calabria, per capovolgere e ripensare una nuova politica dell`abitare – si afferma ancora nella nota – occorre, in virtù delle risorse disponibili dichiarate dalla Regione ed attraverso i fondi ex Gescal non utilizzati che questi siano impegnati, prioritariamente, per: rilanciare l`edilizia sociale riqualificando, ristrutturando e riutilizzando il patrimonio pubblico esistente, centri storici compresi, senza occupare nuovo suolo; riutilizzazione a fini abitativi di aree dismesse o degradate; piano straordinario di manutenzione e riqualificazione degli oltre 38.900 alloggi di Erp (edilizia residenziale pubblica) in stato di conclamata vetustà. È su questi punti, così come abbiamo fatto recentemente nell`ultimo confronto pubblico tenuto con l`assessore regionale ai Lavori pubblici, che confermiamo la richiesta di risposte chiare e coerenti da parte della Regione che al momento risulta procedere in direzione opposta».

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