Locride, continua l`emergenza immondizia

LOCRI Caos calmo nella Locride per l`emergenza rifiuti. Caos, perchè questa ci sembra la parola più consona, calmo, a fronte dell`attesa che la cittadinanza osserva più o meno silenziosamente, nella speranza che il problema si risolva in tempi abbastanza solleciti. Interventi di sgombero dei quintali di rifiuti nelle settimane scorse sono stati effettuati, ma l`accumulo si è nuovamente riprodotto e la pesantezza della situazione è oggettivamente innegabile. Mala tempora, soprattutto per Siderno e Locri, nonostante tutto, ancora le due cittadine leader del comprensorio dell`alto Jonio reggino. Praticamente le aree dove sono stati collocati i cassonetti per le raccolte sono diventati piccole discariche e il rischio per la salute comincia ad essere qualcosa di molto concreto. Capita di trovare tra i bustoni maleodoranti anche la testa mozzata di qualche volatile. Ci riferisce una fonte che qualche tempo nella zona del mercato coperto di Siderno qualcuno ha messo fuoco ai cassonetti. L`azione avrà avuto, probabilmente, una finalità igienica, ma può anche essere interpretata come segno di una esasperazione che può esplodere in atti più pericolosi. Al momento si rileva solo il disgusto (trovate voi un`altra parola) innanzi ad una realtà che cozza con i principi di modernità, efficienza, tutela della salute pubblica. Ma chi dice che questo sentimento non possa trasformarsi in qualcosa di più serio e più drammatico? Si badi, stiamo andando oltre le ragioni e quindi le cause che hanno portato ad un momento storicamente, ma soprattutto socialmente imbarazzante. Ci stiamo limitando solo alla certificazione giornalistica degli effetti già manifesti di un problema che da troppo tempo sta sospeso sulle teste di migliaia e migliaia di cittadini. Retoricamente potremmo usare una espressione trita e ritrita, ma guarda caso rappresentativa di una realtà che due lustri e mezzo dopo il 2000 non avrebbe avuto ragion d`essere: invasi dai rifiuti. Eppure quella frase, spesso diventata buon titolo di apertura di giornali e tg, è li a ribadire ciò che non avrebbe dovuto essere, ed invece è. Siamo ancora in inverno, elemento che suona, senza ironia, quasi come elemento attenuativo della gravità del problema. Ma quando la primavera si farà sentire l`olezzo a quali livelli sarà? E` scontato che urge una soluzione definitiva. I provvedimenti tampone non serviranno tra qualche tempo. Insomma, non si può scherzare: l`arte di arrangiarsi in questi casi non rappresenta un buon metodo di lavoro.