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Sibari luogo simbolo delle giornate Fai

COSENZA Tra luci e ombre, c`è molta Calabria nelle anticipazioni del programma che il Fondo Ambiente italiano dedicherà – il 23 e 24 marzo prossimi – al patrimonio artistico e paesaggistico italian…

Pubblicato il: 14/03/2013 – 16:04
Sibari luogo simbolo delle giornate Fai

COSENZA Tra luci e ombre, c`è molta Calabria nelle anticipazioni del programma che il Fondo Ambiente italiano dedicherà – il 23 e 24 marzo prossimi – al patrimonio artistico e paesaggistico italiano: si parte, naturalmente, dal parco archeologico di Sibari, chiuso dopo l`alluvione di due mesi fa. Il Fai nazionale lo ha scelto come luogo simbolo del degrado ma anche della speranza. Sarà riaperto per l`occasione, ha anticipato a Repubblica Marco Magnifico, vicepresidente del Fondo. «Quando l`ho visto mi è venuto un blocco allo stomaco: c`era mezzo metro di fango sulle mura millenarie. E non mi vengano a dire che è stata una calamità naturale. Gli argini del Crati non vengono curati dal 1954. L`area golenale, che dovrebbe fare da scudo alle piene, è invasa da agrumeti fitti fitti. I quattro milioni di euro stanziati per il recupero in parte sono finiti nel bel palazzo dove ha sede il commissario e in parte non sono stati spesi. Così adesso dobbiamo pagare danni per 21 milioni». ?
Nell`anticipazione del programma (qui tutti gli itinerari calabresi) vengono citati, come tappe della due giorni, anche il Castello di San Niceto, la fortezza bizantina di Motta San Giovanni sospesa sullo Stretto e Frascineto, bene immateriale del Cosentino che con la sua comunità albanofona perpetua tradizioni secolari. Si tratta di «luoghi straordinari che testimoniano la grande vitalità del nostro patrimonio culturale – ha dichiarato al quotidiano romano Andrea Carandini, neopresidente del Fai –, ma c`è da chiedersi fino a quando riusciremo a resistere senza un cambio di rotta: il ministero dei Beni culturali è un Lazzaro da resuscitare». L`allarme dell`archeologo era stato lanciato anche di recente in un`intervista rilasciata al Corriere della Calabria. «Il Consiglio superiore è ormai probabilmente fuori dalla legalità: non vengono più pagate le trasferte a Roma dei presidenti dei comitati scientifici e così il cervello tecnico del ministero è di fatto paralizzato. Per evitare una spesa di 10 milioni di euro l`anno – ha concluso Carandini –, si rischia di perdere una ricchezza inestimabile. Una follia».

L’intervista a Carandini: «Sibari caso gravissimo»

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