REGGIO CALABRIA «Buoni i dati relativi all’inquinamento atmosferico che non ha superato i limiti previsti dalla legge, anche grazie alle condizioni atmosferiche che hanno favorito la dispersione degli inquinanti, mentre i decibel sono andati ben oltre la soglia prevista dalla normativa. Inesistenti le politiche per la mobilità ciclabile, insufficiente l’investimento sul trasporto pubblico locale, pochissimi metri di verde urbano fruibile per ogni cittadino, la percentuale di raccolta differenziata molto al di sotto della media nazionale».
Questo è il bilancio della tappa reggina del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane realizzata con la partecipazione del ministero dell’Ambiente che da venticinque anni percorre l’Italia per stimolare l’innovazione urbana.
A presentare il bilancio complessivo della tappa, secondo quanto si afferma in una nota dell`associazione ambientalista, c’erano Mariacaterina Gattuso, del circolo Legambiente Reggio Calabria; Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente; Luca Ricciardi, responsabile Laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer; Pasquale Bonocore, responsabile servizio monitoraggio ambientale e energia del Comune e Antonio Paese, relazioni esterne Enel Green Power.
Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile nei tre giorni di campionamento, i valori delle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, non hanno mai superato il limite giornaliero di 50? g/m3 come previsto dal D.lgs 155 del 2010 e s.m.i. Le medie registrate sono state di 15?g/m3 per il primo giorno, 24?g/m3 nel secondo e 14?g/m3 nel terzo. Valori che restano quindi al di sotto dei parametri di legge soprattutto grazie alle condizioni meteo. Sotto controllo anche i valori relativi a benzene, biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono. «I dati delle polveri sottili contenute nei limiti di legge sono confortanti ma questo purtroppo non basta a Reggio Calabria per superare l’esame della smart city di Legambiente – commenta Mariacaterina Gattuso del circolo Legambiente Reggio Calabria -. I numeri, infatti, non corrispondono ad un buon livello di mobilità a basso impatto ambientale, tutt’altro. Reggio Calabria, infatti, è ferma all’ultimo posto nella classifica delle città di media grandezza di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia. Un dato allarmante che è la somma delle gravi insufficienze accumulate in questi anni dalla nostra città e che l’hanno vista precipitare in basso dopo una fase ormai lontana di ripresa. Gravi i ritardi nella gestione del trasporto pubblico locale e nella realizzazione di piste ciclabili, come anche nell’intermodalità che risulta ancora impraticabile. Ancora inesistente il piano di zonizzazione acustica che chiediamo al commissario di disporre immediatamente, partendo dall’aggiornamento di quello lasciato colpevolmente nei cassetti, perché anche il rumore è una fonte di inquinamento da contenere per tutelare la salute dei cittadini, specie in prossimità delle scuole, come nel caso del punto del nostro monitoraggio. Chiediamo anche che venga completato il sistema di monitoraggio così come previsto nel piano originario che prevedeva la copertura dell’intero territorio comunale e la costante manutenzione delle centraline per il rilevamento delle polveri sottili, ad oggi non sufficientemente funzionanti per mancanza di controlli e taratura degli strumenti. Per innovare Reggio Calabria è necessario e urgente cambiare passo e mettere le politiche ambientali al centro dell’interesse dell’amministrazione comunale».
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