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Il Cirò “Arcano” tra i vini del mito

Musiche, letture, scenografie, maschere e costumi, tutto strettamente legato al mondo del vino: la mostra diffusa “Vino fra mito e storia” (domani, sabato 16 marzo, alle 19,30 negli spazi suggestiv…

Pubblicato il: 15/03/2013 – 14:05
Il Cirò “Arcano” tra i vini del mito

Musiche, letture, scenografie, maschere e costumi, tutto strettamente legato al mondo del vino: la mostra diffusa “Vino fra mito e storia” (domani, sabato 16 marzo, alle 19,30 negli spazi suggestivi di Enoteca Italiana) porta in scena, il mito-rito del dono di Diònisio dal titolo “Il vino degli dèi e degli eroi”.
Si arricchisce così l’esposizione visitabile fino al 5 maggio che la Provincia di Siena e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana hanno dedicato alle radici della cultura del vino nelle terre di Siena. Tutti gli appuntamenti (l’ultimo venerdì 26 aprile,) prevedono una visita guidata del percorso espositivo accompagnata da una voce narrante d’eccezione, quella di Giuseppina Carlotta Cianferoni, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Siena. Arricchito dalla lettura di passi e versi che riecheggiano la testimonianza degli autori antichi, l’evento proseguirà con una cena a tema, dove i partecipanti potranno assaporare piatti ispirati a quelli degli antichi conviti cucinati ad arte dallo chef del ristorante Millevini, all’interno dell’Enoteca.
“Il vino degli dèi e degli eroi”. Arianna, il Vino e il Ciclope, storie e miti sul dono di Diònisio. Così si apre il secondo appuntamento della mostra tra “Vino fra mito e storia” con performance teatrali a cura di Archeologia Narrante per raccontare la storia millenaria del vino dai tempi di Socrate ai nostri giorni. La visita guidata svelerà stavolta il profondo legame esistente in antico tra vino e “divino”; i molti volti di Diòniso, dio greco della vite e del vino; i curiosi personaggi del suo seguito, come satiri, sileni e menadi, e le caratteristiche e suggestioni delle feste a lui dedicate. Le più antiche descrizioni di banchetti e libagioni agli dèi, di cui il vino era incontrastato protagonista, si trovano d’altronde nei poemi epici di tradizione omerica, dove il vino era prerogativa propria dei leggendari eroi achei e troiani, colti più volte nell’atto di alzare i calici per salutare gli dèi e chiedere favori. Quegli stessi calici antichissimi esposti oggi nella mostra “Vino tra mito e storia”, furono forse un tempo i calici di Achille, di Ulisse e di Ettore e le brocche furono forse quelle servite in tavola dalle ancelle della bellissima Elena o dai servi del saggio Priamo.
Dopo l’esposizione, l’appuntamento continua a tavola con un menu capace di esaltare i sapori della tradizione degli antichi. Il ristorante Millevini propone per antipasto Boleti cum ligustico et pipere et cum caseo fuso (funghi aromatici con fonduta di pecorino); come primo Tisana cum ciceribus, lenticulis et pisis (zuppa di ceci, lenticchie e piselli); per secondo Aper elixus cum betis (cinghiale brasato con bietole) e infine per dolce una Tiropatina (crema al miele). La cena sarà accompagnata da vini selezionati dai sommelier di Enoteca Italiana. Si inizia con un aperitivo di Vino speziato al miele e, in abbinamento all’antipasto e al primo, un vino biologico Frascati Doc Superiore 2011 “Terre del Casale” dell’azienda Casale Mattia. Tra i più antichi e illustri intenditori del Frascati spicca Marco Porzio Catone detto Il Censore, originario di una famiglia di viticultori tuscolani, che apprezzava questo vino.
La seconda portata sarà accompagnata da il Cirò Doc Rosso Classico Riserva 2007 “Arcano” dell’azienda Senatore di Cirò Marina (Crotone): la storia di questo vino ha inizio nell`VIII secolo a.C. quando alcuni coloni giunti dalla Grecia approdarono sul litorale di Punta Alice e fondarono Krimisa. La sua origine è legata alla leggenda di Filottete il quale al ritorno da Troia consacrò le frecce donategli da Eracle nel santuario di Apollo Aleo. “Krimisa” è il nome che probabilmente deriva da quello di una colonia greca, Cremissa dove sorgeva un importante tempio dedicato al dio del vino, Bacco. Si dice che il vino “Krimisa” (o Cremissa) fosse nell’antichità il “vino ufficiale” delle Olimpiadi. Per finire in dolcezza l’abbinamento vedrà un Moscato d’Asti Docg 2011 “Ferlingot” dell’azienda Tenuta dell’Arbiola prodotto con le uve di Moscato donato dal Dio Osiride agli egizi.
Il ciclo di incontri Narrare il “Vino fra mito e storia” è curato da Ara, la Cooperativa Archeologica che ha realizzato l’esposizione: un viaggio entusiasmante oltre il tempo e lo spazio per conoscere meglio storia e mito del vino attraverso il racconto dell’archeologia, i canti dei poeti e le pagine dei grandi autori del passato. Il terzo e ultimo incontro presso la sede di Enoteca Italiana è in programma venerdì 26 aprile e sarà ispirato al tema “Il vino: dalla vite alla tavola”.
La mostra diffusa “Vino tra mito e storia” trova nella struttura cinquecentesca della Fortezza Medicea di Siena, sede di Enoteca Italiana, il suo nucleo principale. Sempre nella città del Palio, nei suggestivi ambienti del Santa Maria della Scala, dove è ospitato il Museo Archeologico Nazionale di Siena, è in mostra un oggetto unico, il cinerario di Montescudaio. Saranno visitabili fino al 5 maggio anche le mostre collaterali, integrate nelle collezioni permanenti dei musei dei cinque territori maggiormente rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola senese: a Castellina in Chianti, nel Museo Archeologico del Chianti Senese; a Castelnuovo Berardenga, nel Museo del Paesaggio; a Montepulciano, negli spazi del Museo Archeologico Pinacoteca Crociani; a Montalcino, nel Museo Civico e Diocesano, e a San Gimignano, nelle sale del Museo Archeologico, Spezieria di Santa Fina.
Per prenotazioni e informazioni sugli appuntamenti Narrare il “Vino fra mito e storia” è possibile contattare la sede di Enoteca Italiana ai numeri 0577 228843 e 0577 247121 oppure scrivere una email all’indirizzo enoteca@enoteca-italiana.it.

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