Attraversare lo Stretto da Catona a Messina ciondolando all`interno di una funivia. Quando i centri di salute mentale funzionavano, chi avesse progettato qualcosa di simile si sarebbe ritrovato con lo scolapiatti in testa e la camicia di forza. Adesso può invece trovare posto all`interno dei capienti raccoglitori ministeriali nei quali gli uomini del ministro per la Coesione del territorio, Fabrizio Barca, sistemano le “99ideas” promosse «per la valorizzazione del territorio di Reggio Calabria». E giacché al ridicolo non c`è mai fine, copia ne viene trasmessa, per la valutazione economica, anche a Invitalia che, assicurano dal Ministero e dalla Regione Calabria «offre, in questo percorso, un supporto prezioso poiché si attiverà per reperire i giusti canali di finanziamento finalizzati alla realizzazione dei progetti più validi».
C`è ancora tempo fino al 28 marzo per partecipare presentando qualche altra genialata, ma sarà difficile per tutti competere con quella che, come abbiamo sintetizzato all`inizio, prevede «la costruzione di una funivia che, partendo dall`aeroporto di Reggio Calabria e costeggiando fino a Catona (nella zona nord della città), giunga fino al porto di Messina con una campata unica di cinque chilometri. Una soluzione alternativa al ponte sullo Stretto che consentirebbe, con una fermata intermedia al museo nazionale della Magna Grecia, di visitare uno dei principali attrattori culturali di Reggio Calabria».
Insomma per attrarre visitatori e valorizzare il territorio, a Reggio Calabria non si ritiene utile far funzionare la funivia di Gambarie, bensì costruirne una che, sfidando i venti e le correnti dello “Stretto” (quelle che metterebbero, per intenderci, sotto pericolosa oscillazione anche il Ponte e che per molti giorni l`anno fanno sballottare i traghetti), parte dall`aeroporto, passa per il Museo, magari si ferma al chiosco dei cocomeri vicino al porto e poi, dopo sei chilometri, doppia l`abitato di Catona e via verso Messina con la possibilità, nella stagione dei palamiti e dei tonnetti, di dotare i passeggeri di una lenza per la pesca a strascico.
Aspettiamo ancora qualche giorno, però, prima di incoronare questo progetto. Prima del 28 marzo chissà che non arrivi una nuova “maxi-genialata”. Chessò, una cosa tipo una grande fionda sistemata sulla collina di Pentimele che, con tiro calibrato, lancia al dirimpettaio fortino messinese (e viceversa) capsule con all`interno gli attraversatori. Le capsule atterreranno sopra enormi cuscini e ne usciranno i fortunati pendolari dello Stretto.
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