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CONSIGLIO REGIONALE | Una boccata di ossigeno per lsu e lpu

Per gli lsu/lpu arriva una nuova boccata d’ossigeno, ma la stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro è ancora lontana. Per il momento devono accontentarsi di una «legge transitoria» che proroga i…

Pubblicato il: 18/03/2013 – 19:02
CONSIGLIO REGIONALE | Una boccata di ossigeno per lsu e lpu

Per gli lsu/lpu arriva una nuova boccata d’ossigeno, ma la stabilizzazione dei loro rapporti di lavoro è ancora lontana. Per il momento devono accontentarsi di una «legge transitoria» che proroga i contratti fino al 31 luglio 2013. Il futuro, dunque, resta ancora incerto. Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità il nuovo provvedimento, che permette di colmare temporaneamente un vuoto legislativo derivante da una sentenza della Corte costituzionale, che in passato aveva bocciato la stabilizzazione degli operatori di pubblica utilità. Nello specifico, la nuova norma punta a dare continuità ai rapporti di lavoro degli lsu/lpu fino ad esaurimento delle risorse disponibili nel bilancio regionale. Cioè 31 milioni di euro. Troppo pochi per consentire di guardare al di là del 31 luglio. La legge offre una soluzione di corto respiro alle centinaia di lavoratori che questa mattina hanno presidiato Palazzo Campanella per invocare la stabilizzazione dei contratti, dopo circa 16 anni di precariato. L’accordo era stato trovato in mattinata, in seguito a un vertice al quale hanno partecipato il presidente della Regione Peppe Scopelliti, quello del Consiglio Franco Talarico, i capigruppo regionali e le varie sigle sindacali.
Per il governatore, la stabilizzazione degli lsu/lpu va ricercata con forza, ma l’onere non deve spettare solo alla Regione, quanto al governo nazionale, «che in passato ha fornito gli strumenti per l’impiego di questi lavoratori». «Oggi si pagano le responsabilità del passato», ha detto in aula Scopelliti, secondo cui le assunzioni a tempo di questi operatori hanno raggiunto negli anni cifre insostenibili («a un certo punto il loro numero raggiungeva le 16mila unità»), molto spesso rappresentando l’attuazione di «logiche clientelari» che hanno sovrastato le capacità della Regione. «È il governo – ha detto ancora il governatore – «che deve continuare a finanziare questi lavoratori», in una battaglia che è anche «dei sindacati, dell’Anci e della Conferenza delle Regioni. Non si può più giocare sulla pelle di questi cittadini, ma bisogna dare certezze a chi lavora da 16 anni in queste condizioni e non gode degli stessi privilegi di altri dipendenti degli enti pubblici».
Nino De Gaetano è, invece, soddisfatto a metà. Il consigliere democrat, dopo aver espresso il suo apprezzamento per un intervento che consente la continuazione del rapporto lavorativo degli operatori di pubblica utilità – ha chiesto alla maggioranza di adottare delle misure urgenti per trovare una soluzione duratura. «Intendiamo sapere come si andrà avanti dal mese di agosto in poi – ha detto -. Se le risorse non verranno trovate, siamo pronti a fare un’opposizione durissima».

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