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E sulle macroregioni Talarico "contraddice" il governatore

REGGIO CALABRIA Il day after del consiglio regionale che ha dato ossigeno fino a luglio ai precari si colora di una nota politica che marca una distanza tra l`Udc e il Pdl. Più precisamente, tra il…

Pubblicato il: 19/03/2013 – 15:46
E sulle macroregioni Talarico "contraddice" il governatore

REGGIO CALABRIA Il day after del consiglio regionale che ha dato ossigeno fino a luglio ai precari si colora di una nota politica che marca una distanza tra l`Udc e il Pdl. Più precisamente, tra il presidente dell`assemblea di Palazzo Campanella, Franco Talarico, e il governatore, Giuseppe Scopelliti. Il tema è uno dei cavalli di battaglia del Pdl in campagna elettorale. Un pezzo importante del programma della Lega, sottoposto ai governatori di Campania e Calabria, che lo hanno condiviso. Lo scopo è quello di trattenere nella macroregione nordica il 75% del gettito fiscale. L`avallo dei presidente della giunta pesa molto, sotto il profilo politico: è un via libera ai progetti leghisti che arriva dal profondo Sud. E anche una discreta giravolta rispetto alle passate dichiarazioni (soltanto nell`ottobre 2012, Scopelliti spiegava che «le macroregioni non sono la soluzione», salvo poi cambiare idea in prossimità del voto).
A Talarico, questa volta, non piace il progetto sostenuto dall`alleato. E lo spiega: «Se la suggestione della macroregione è stata solo un espediente elettorale – prosegue Talarico – vale poco o nulla, ma se l`idea dovesse trovare condivisioni e complicità più ampie, rispetto agli egoismi e alle fantasie leghiste, i già deboli equilibri nazionali vacilleranno ancora di più e i rischi aumenteranno, con pericolo di sussulti sociali e laceranti divisioni, dannose per quell`unità nazionale alla quale il Sud ha contribuito con sacrifici e generosità».
Una presa di posizione (e di implicita distanza dal governatore) tranchant. Basata su dati concreti, come quelli diffusi da Panorama (rivista che nessuno, nel centrodestra, può tacciare di simpatie comuniste), che, in un articolo di Luca Antonini, presidente della Commissione ministeriale sul federalismo fiscale, ha svelato le possibili conseguenze del passaggio alle macroregioni.
Antonini spiega che «l’ipotesi della macroregione non è né nuova né campata per aria: venne sostenuta già una ventina di anni fa dalla Fondazione Agnelli e da Gianfranco Miglio». Tuttavia quel che allarma è che «oggi tre regioni del Nord sono a guida leghista e qualcosa di simile è stato prefigurato nei programmi elettorali. Da poco si è aggiunto il Friuli-Venezia Giulia, a guida Pdl: scopriamo quindi le carte per vederci dentro. È necessario però chiarire il concetto, perché può voler dire almeno quattro diverse possibilità: alcune poco incisive, altre potenzialmente dirompenti». Ma veniamo alla prima possibile conseguenza: «lasciare il 75% delle imposte alle regioni». Significa ridurre «all’essenziale le funzioni statali (per esempio difesa, politica estera, debito pubblico) al fine di finanziarle con il 25 per cento delle imposte complessive; tutte le altre funzioni si decentrano alle regioni che trattengono il restante 75 per cento. La soluzione (secondo un autorevole studio di alcuni scienziati delle finanze, “Il programma di Lega-Pdl contro il Sud”) manterrebbe – conclude Antonini – allo Stato solo 120 miliardi di euro e, di fatto, svuoterebbe le risorse oggi necessarie per garantire la solidarietà verso le regioni meridionali».
Conclusione: «Con 30 miliardi in più le tre regioni del Nord potrebbero ridurre la pressione fiscale, ma le regioni del Sud non riuscirebbero più a garantire servizi essenziali come la sanità».
È, probabilmente, questo il rischio che corre la Calabria e che ha spinto Talarico a schierarsi contro l`ipotesi paventata dalla Lega Nord e dagli alleati (almeno in Regione) del Pdl. Paradossale, ma significativo. Talarico e Scopelliti ne potranno discutere nella prossima riunione di maggioranza. Per il momento il presidente del consiglio regionale preferisce tuonare contro l`ipotesi. In astratto: senza considerare che qualcuno l`ha sostenuta in concreto. Chissà perché. (0020)

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