In relazione alla legge Gentile-Chiappetta licenziata dal consiglio regionale, si precisa quanto segue:
1) Il parere del dottor Sergio Lazzarino dell’ufficio legislativo è stato recepito e inglobato al punto tale che la legge parla di prove selettive: giova ricordare che l’art. 6 della legge 1/2009 parla di prove selettive su indicazione dell’allora governo e non è stata impugnata.
2) Il dottor Lazzarino consigliava di evitare di inserire prove selettive riservate, cosi com’era apparso in precedenza. Le prove selettive sono prove concorsuali
3) Le osservazioni poste dall’on. Maiolo riguardano l’impegno di spesa che non ci sarebbe nella legge: in realtà, come si può evidenziare, facilmente
4) La legge del 2010 contestata prevedeva il passaggio dei co.co.co a tempo indeterminato, cosa resa impossibile dalle due legge madri, la 296/06 e la 244/07
5) Il dispositivo è uguale a quello emendato dal consiglio regionale, dopo le osservazioni del Governo, per l’art 6 comma 1 del 2009 , modificato successivamente proprio con l’introduzione prove selettive: non a caso Lazzarino parla di evitare di inserire la dicitura prove selettive riservate!!!!
Tonino Gentile
Senatore Pdl
Tranquillizziamo il senatore Gentile: non c`è nessuna volontà di spingere per un`impugnativa della legge da parte del governo. Non ce ne sarebbe motivo dal momento che anche a noi stanno a cuore (forse molto più che a certa politica) le sorti dei precari della sanità calabrese. Tanto meno i nostri rilievi hanno natura «strumentale». Nel merito, ci siamo limitati a riportare un parere espresso dall`ufficio legislativo del consiglio regionale. Lo abbiamo fatto perché ritenevamo importante informare i nostri lettori su un provvedimento che in passato (sia quando al governo della Regione c`era il centrosinistra e dopo quando è arrivato il centrodestra) è stato per ben due volte dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale. Il parere dell`ufficio legislativo è molto ampio rispetto a quello che il senatore Gentile vuole fare intendere. I dubbi di legittimità costituzionale permangono e non sembrano avere convinto autorevoli esponenti della sua maggioranza, che ai cronisti hanno confidato dell`esistenza di un «rischio di impugnativa da parte del governo davanti alla Consulta e di un Consiglio che si è orientato semplicemente per dare una risposta politica al problema». Il che non è esattamente sinonimo di un impegno totalmente responsabile verso i precari e verso i servizi della sanità calabrese.
Corriere della Calabria
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