Discarica realizzata in zona a rischio frana

Nuovi guai per la discarica di Alli. Il nuovo filone aperto dal sostituto procuratore Carlo Villani lascia intravedere nuovi inquietanti scenari sull`impianto già finito sotto sequestro. Nei giorni scorsi al fascicolo è stata allegata la relazione effettuata dai consulenti nominati dalla Procura. Secondo quanto è emerso, la discarica che serve il capoluogo e altre decine di comuni calabresi sorge su un`area inserita nel Pai e considerata ad alto rischio frana. In particolare, l`attenzione dei periti si è concentrata sull`ampliamento della discarica.
Le conclusioni dei consulenti sono contenute in una voluminosa relazione di circa seicento pagine. Oltre a sottolineare la pericolosità del sito prescelto, i periti hanno riscontrato alcune anomalie sull`iter relativo alla procedura di autorizzazione dei lavori di ampliamento e al finanziamento dell`opera. La perizia è ora al vaglio del pm Villani che sta analizzando ogni spunto investigativo fornito dai consulenti.
Nell`ottobre scorso, i carabinieri del Noe hanno compiuto una serie di perquisizioni per poter acquisire i documenti relativi ai lavori di ampliamento della discarica. Le perquisizioni avevano riguardato gli uffici del commissario per l`emergenza ambientale della Calabria, gli uffici e le abitazioni di tre funzionari della struttura. Da oltre un anno la Procura di Catanzaro aveva chiesto i documenti relativi ai lavori di ampliamento della discarica ma l`ufficio del commissario non aveva provveduto a inviare gli atti. La nuova inchiesta sulla discarica Alli di Catanzaro è successiva ad altre indagini sulla gestione dell`impianto e sull`evasione fiscale della Enertech, la società che si occupava della struttura. (0080)