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La Boldrini "chiama" Valentina Loiero

ROMA Non si aspettava la “chiamata” di Laura Boldrini. Tant`è che ha saputo dell`elezione a presidente della Camera dei deputati quando era appena arrivata negli Stati Uniti. Negli States, Valentin…

Pubblicato il: 21/03/2013 – 15:46
La Boldrini "chiama" Valentina Loiero

ROMA Non si aspettava la “chiamata” di Laura Boldrini. Tant`è che ha saputo dell`elezione a presidente della Camera dei deputati quando era appena arrivata negli Stati Uniti. Negli States, Valentina Loiero aveva intenzione di lavorare a uno studio sui fenomeni dell`immigrazione clandestina dal Sud America. Dovrà pensarci più avanti: dopo la telefonata ha rifatto le valige ed è arrivata a Roma giusto la scorsa notte. Stamattina, la giornalista calabrese, che lavora al Tg5 dal 1999, ha preso servizio come capo dell`ufficio stampa del presidente della Camera dei deputati.
È un riconoscimento importante, accompagnato – succede spesso, per dimostrare che il rinnovamento non esiste e nulla cambia – da una piccola, sguaiata e disinformata “macchina del fango”. Ieri, un blog ha collegato gli esordi della carriera di Valentina Loiero alla militanza politica di suo padre, l`ex governatore della Regione Calabria Agazio, nel Ccd di Casini. L`equazione è presto riassunta: la giornalista ha lavorato al Messaggero perché suo padre era un “collega” di Pierferdinando Casini, genero dell`editore. Solo una delle informazioni è esatta: Valentina Loiero è la figlia di Agazio (e non ci voleva molto per scoprirlo), ma nel quotidiano romano ha soltanto svolto uno stage di tre mesi, mentre frequentava la scuola di giornalismo della Luiss di Roma. Era il 1993: il Messaggero non era ancora di Caltagirone e il Ccd non esisteva neppure. Ma confondere e mescolare i piani temporali può fare comodo, se si devono gettare schizzi di fango.
La nomina di Valentina Loiero, invece, “nasce” a Lampedusa, dove era stata inviata dall`allora direttore del Tg5, Enrico Mentana, quando era corrispondente della testata giornalistica dalla Sicilia (ruolo che ha ricoperto dal 2002 al 2007). Erano gli anni degli sbarchi e Lampedusa è diventata la sua seconda casa. «Proprio sul molo di Lampedusa – dice –, ho conosciuto Laura, che allora era portavoce dell`Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati. Era venuta a Lampedusa per incontrare le vittime di quel naufragio (dalla Libia erano partiti in 100, solo 13 quelli arrivati in vita)». Un pezzo di quella storia tragica è raccontato in “Sale nero”, il libro che Valentina Loiero ha dedicato al dramma dell`immigrazione, che reca la prefazione proprio di Laura Boldrini e contiene un`intervista allo scrittore Andrea Camilleri.
Da quell`incrocio sulle rotte degli ultimi della Terra, il rapporto tra la giornalista e la Boldrini non si è mai interrotto. È, anzi, diventato più intenso, prolungandosi nella collaborazione alla stesura della Carta di Roma, il codice deontologico per i giornalisti in tema di immigrazione e asilo, fortemente voluto dall`Alto commissariato per i rifugiati. Dalla primavera del 2012, infatti, Valentina Loiero è presidente dell`associazione “Carta di Roma”. Sbocco naturale, per una collega che è sempre occupata di immigrazione. Ma anche di mafia e `ndrangheta. E soprattutto di donne e `ndrangheta, tema di un servizio con il quale la Loiero è arrivata in finale al premio Ilaria Alpi.
Da oggi, per lei, comincia una nuova avventura professionale. Slegata dall`attività politica di suo padre. Con buona pace dei detrattori di professione. (0020)

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