Fondazione Campanella, Quattrone: «Chiediamo rispetto per le sofferenze»

CATANZARO «Ancora una volta siamo costretti a intervenire sulla situazione, sempre più precaria, della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori Tommaso Campanella». Lo afferma, in una nota, Wanda Quattrone, presidente del Tribunale per la tutela dei diritti dei cittadini e del malato A.GE.V.-MCL di Catanzaro. «Nonostante le promesse – aggiunge – e le assicurazioni più volte date personalmente dal presidente Scopelliti in varie occasioni, durante manifestazioni di protesta e incontri diretti a cui abbiamo partecipato con la struttura commissariale in cui abbiamo fatto sentire la nostra preoccupata voce, si è giunti nuovamente al blocco delle attività per mancanza degli stanziamenti periodici. La direzione della Fondazione è stata costretta a dichiarare che a far data dal 2 aprile “siamo costretti a sospendere l`attività della Fondazione”». «Abbiamo sentito – afferma Wanda Quattrone – con le nostre orecchie il presidente Scopelliti garantire a noi, e ai malati direttamente, perché presenti alle manifestazioni e agli incontri, la garanzia della continuità assistenziale e la volontà di non disperdere le professionalità presenti. Ci domandiamo a questo punto perché non si è dato luogo alla firma del necessario protocollo d`intesa con l`università Magna Graecia e agli altri atti necessari, sempre dichiarati “a buon punto”, e alla chiusura di una situazione di precarietà che si protrae da troppo tempo». «Chiediamo con forza a tutte le autorità parte in causa – conclude – di mettere fine alla storia infinita della definizione dell`assetto della Fondazione Campanella, dando prospettive di stabilità ad una struttura che è parte indispensabile dell`offerta sanitaria della Regione Calabria e necessaria alla stessa università. Non dobbiamo ridare fiato con questi grigi comportamenti alla ripresa dell`emigrazione sanitaria che anche grazie a questa struttura è in fase di rientro. Chiediamo rispetto per le sofferenze che quotidianamente vengono lenite dall`abnegazione del personale della struttura che da tempo lavora senza certezze per il reddito corrente e per il futuro». (0050)