Passate le elezioni, non c`è tregua per la politica calabrese. Ad agitare i sonni non ci sono solo le incertezze del quadro nazionale. In Calabria il governatore Peppe Scopelliti deve fare i conti con le inquietudini e i mugugni che ci sono nel “suo” Pdl. Da Reggio Calabria a Crotone, da Vibo Valentia a Catanzaro, i fronti aperti sono tanti. In questo scenario il presidente della giunta deve portare a termine il rimpasto dell`esecutivo tenendo conto degli equilibri territoriali, ma soprattutto di correnti. E poi ancora il rapporto con l`Udc, che alcuni falchi del partito vorrebbero rivedere al ribasso per i centristi, dopo la modestissima performance elettorale. C`è chi chiede un loro ridimensionamento ma Scopelliti sa bene che il loro apporto è determinante per tenere in vita la maggioranza.
Nel partito dello Scudocrociato, intanto, si guarda al prossimo congresso del partito che dovrà tracciare una nuova rotta. E i colonnelli calabresi hanno già iniziato la guerra di posizionamento per conquistare un posto di rilievo nel nuovo partito di centro che verrà.
(Ulteriori approfondimenti nei servizi di Antonio Ricchio e Gaetano Mazzuca pubblicati sul Corriere della Calabria in edicola da oggi)
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