CATANZARO Un incontro urgente per discutere del futuro della Fondazione Campanella è stato chiesto dalle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil. In una nota congiunta i sindacati chiedono di incontrare il presidente della Regione e commissario ad acta per la sanità, Giuseppe Scopelliti, ai sub-commissari per il Piano di rientro, al prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, al rettore dell`università “Magna Graecia”, Aldo Quattrone, e al dirigente generale del dipartimento regionale alla Salute dopo l`incontro avuto oggi con la direzione strategica della Fondazione.
La richiesta è finalizzata a «conoscere quali azioni si intendono mettere in atto, ad iniziare dalla sottoscrizione dell`intesa tra Regione e Università, per risolvere una grave crisi che finora ha solo trasmesso incertezza nell`opinione pubblica e tra i dipendenti e che rischia di creare un danno irreparabile nel sistema salute della Calabria».
«Il pesante indebitamento del Centro Oncologico, dovuto al progressivo taglio dei finanziamenti annuali da parte della Regione – sostengono i sindacati – e il ritardo ingiustificabile nella applicazione della legge regionale n.63/2012, che ha modificato la natura giuridica della stessa Fondazione che deve operare con le regole ed i requisiti della sanità privata, pongono in grave crisi la continuità assistenziale di migliaia di ammalati oncologici e dei dipendenti che finora, con grandi sacrifici, hanno mantenuto efficienti ed efficaci le attività istituzionali ed assistenziali del centro».
Le organizzazioni sindacali ricordano la mancata erogazione delle rimesse spettanti al polo oncologico di Catanzaro, «relative alle prestazioni già erogate nell`ultimo trimestre del 2012, al dovuto ripiano dei debiti pregressi ed alla mancata assegnazione del budget 2013», già denunciato nei giorni scorsi dalla direzione strategica della Fondazione con una missiva indirizzata alla Regione, all`Università e al prefetto del capoluogo e che mette a rischio l`operatività del centro oncologico a partire dal mese di aprile.
«La paventata messa in mobilità di tutto il personale a far data dal primo aprile – continuano i sindacati – con il conseguente blocco di tutte le attività delle unità operative a direzione universitaria e della unità operativa di Chirurgia oncologica, la sospensione della erogazione dei servizi assistenziali ai pazienti oncologici e l`interruzione dei ricoveri, già comunicati dalla direzione strategica della Fondazione, rischiano di avere un impatto negativamente dirompente sia nei confronti dei cittadini calabresi che nel rapporto con i dipendenti-lavoratori».
Una situazione delicata che, secondo i sindacati, «lascia fondati dubbi sulle prospettive della Fondazione e sulle reali volontà politiche dei soggetti istituzionali interessati» e «causata da ritardi e inadempienze non più procrastinabili con pesanti ricadute nei confronti dei pazienti in cura ed in lista di attesa, e dei dipendenti che vedono a rischio il proprio futuro lavorativo». (0020)
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