REGGIO CALABRIA Qualcosa non quadra all`interno dell`Ufficio di presidenza del consiglio regionale. L`ultima riunione di giovedì, con all`ordine del giorno la ridefinizione della pianta organica di Palazzo Campanella, ha registrato l`assenza di Alessandro Nicolò. Un forfait pesante, quello del vicepresidente vicario del Consiglio ed esponente di punta del Pdl. Nei corridoi del Palazzo si vocifera che quella di Nicolò non sia stata una scelta determinata da cause di forza maggiore ma una precisa presa di posizione per esprimere dissenso rispetto ad alcune decisioni che i vertici dell`Astronave si apprestano a ufficializzare. D`altronde il periodo è “particolarmente “caldo” perché dal primo aprile andranno in pensione dirigenti storici come Ester Latella e Piero Modafferi e, dunque, si dovranno trovare i loro sostituti. Nel corso della cerimonia di commiato (a cui era presente lo stesso Nicolò), il presidente Franco Talarico si era mostrato abbastanza sicuro: «I principi di efficienza, ottimizzazione delle risorse e adesione responsabile ai valori della vita politico-istituzionale, nonché al rispetto delle sue leggi e regole fondamentali, sono le priorità della futura classe dirigente. Ma tanto più, diventeranno effettivi se il cammino di crescita, di rinnovamento e di giustizia sociale si alimenterà dello spirito di condivisione che vediamo così bene rappresentato». Tutte parole che non avrebbero convinto pienamente Nicolò. Ma sul piede di guerra ci sarebbero anche alcune organizzazioni sindacali, che chiedono maggiore chiarezza su incarichi e benefit assegnati a funzionari e dipendenti del consiglio regionale calabrese.
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