REGGIO CALABRIA Ancora una volta Peppe Scopelliti dimostra di tenere molto all`amicizia. All`indomani dello scioglimento per «contiguità con la `ndrangheta» del Comune di Reggio Calabria, l`ex sindaco e attuale governatore era stato chiaro con i suoi fedelissimi: «Vedrete, ci sarà tempo per riscattarsi». Detto, fatto. Per Demetrio Arena si va profilando, dopo la beffa patita al Senato con la nomina sfilata da Domenico Scilipoti, un posto da assessore in giunta regionale. Per un altro del “cerchio magico”, come Antonio Barrile, il riconoscimento e la fedeltà al “modello Reggio” professata nel corso di questi anni, sono state premiate questa sera con la nomina a rappresentante della Regione nella sezione regionale di controllo della Corte dei conti.
Barrile è collaboratore di lungo corso di Scopelliti: nel 2007 gli viene conferito l`incarico di “esperto per l`attuazione dei programmi nell`ambito dello sviluppo turistico, del collegamento con le diverse realtà europee e del Mediterraneo”; in seguito sarà capo di gabinetto del sindaco Giuseppe Raffa riconfermato poi nello stesso ruolo da Demetrio Arena.
Il suo nome è balzato agli onori delle cronache quando in riva allo Stretto è scoppiato il caso delle “toghe azzurre”. Ricordate? Erano i tempi in cui a Palazzo San Giorgio le consulenze legali venivano affidate sempre agli stessi professionisti. Tra questi ce n`erano alcuni che condividevano lo studio professionale con Barrile. In sostanza, funzionava così: il capo di Gabinetto preparava il decreto di nomina da affidare alle proprie colleghe di studio e lo sottoponeva al sindaco per la firma finale. Messa in questo modo, la procedura non faceva una grinza. Peccato solo per alcuni iscritti alla short list che, ignari di tutto, aspettavano con fiducia un incarico.
Negli ultimi tempi Barrile è stato il protagonista di una importante udienza del processo Fallara. Incalzato dalle domande del pm Sara Ombra e del presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Olga Tarzia, il burocrate ha lasciato tutti di stucco: «La Fallara non si faceva coinvolgere in queste cose, faceva quello che riteneva di poter fare. Io non ero superiore a lei, non era obbligata a seguire le mie indicazioni. Si faceva coinvolgere solo dalla giunta, dall`assessore, dal sindaco». Contrariamente a quanto succedeva negli altri settori, obbligati a trasmettere le pratiche all`ufficio Gabinetto, quelle del settore Tributi «andavano direttamente alla segreteria del sindaco. Sapevo che arrivavano costantemente questi fascicoli, ma si era formata questa prassi solo per la Fallara».
Ora la nuova svolta con la nomina (votata dalla maggioranza di centrodestra) a rappresentante della Regione nell`organo di controllo della magistratura contabile. (0030)
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