Cosenza, il Piano di riequilibrio divide Ambrogio dal sindaco

COSENZA La redazione del Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Cosenza fa litigare maggioranza e opposizione. Già in occasione della sua approvazione si erano verificate alcune frizioni tanto che il documento contabile è passato con l`apporto di cinque esponenti del centrosinistra. Adesso, il consigliere comunale del Pd Marco Ambrogio presenta un`interrogazione al sindaco Mario Occhiuto per capire quali sono stati i motivi per cui «si è affidato ad una società romana l`incarico di supporto alla elaborazione del piano di riequilibrio finanziario del nostro comune, con la motivazione che gli uffici di ragioneria sono privi di personale specifico quindi all`altezza di poter redigere tale piano (solo due figure presenti) e che quindi si rendeva necessario un supporto». Ambrogio afferma di aver preso visione «della pianta organica del settore ragioneria, che è composta da 27 unità oltre che dai 3 revisori dei conti e dal dirigente, Dunque, non è affatto insufficiente».
Ambrogio vuole che il primo cittadino venga a riferire in consiglio comunale «circa la necessità di dover affidare questo incarico esterno di quasi 40mila euro in un periodo di ristrettezze economiche a tal punto che il Comune aderisce al decreto “salva Comuni”, e se proprio non se ne poteva fare a meno, quali sono stati i criteri di valutazione che hanno propeso per questa scelta e se sono stati contattati studi commerciali della nostra città al fine di poter formulare una loro offerta magari migliorativa».

LA REPLICA DI VIGNA «Tranquillizzo il consigliere Ambrogio. Non si è ritenuto di dare seguito ad alcun affidamento per la redazione del piano di riequilibrio. Purtroppo il consigliere ultimamente è male informato ed è incorso nell`ennesimo abbaglio, in quanto al documento di impegno non si è poi provveduto a dare seguito, attraverso la sottoscrizione del contratto, mentre, invece si è dato avvio alle procedure di revoca».
Lo afferma l’assessore al Bilancio del Comune di Cosenza Luciano Vigna, replicando all’interrogazione, presentata dal consigliere comunale del Pd Marco Ambrogio.
«Chi ha avuto anche minime esperienze amministrative – precisa l’assessore Vigna nella sua replica -dovrebbe sapere che tali atti di impegno si compongono, oltre che della determinazione dirigenziale, anche del relativo contratto che è parte integrante dell`atto. Per meglio chiarire la questione sollevata da Ambrogio va detto che la società di Roma richiamata dal consigliere non è uno studio di commercialisti, bensì è la Ernst & Young S.p.A., multinazionale leader mondiale nella consulenza e certificazione dei bilanci che si era proposta per una attività di assistenza nella redazione del piano pluriennale di riequilibrio.  Sebbene in una fase iniziale gli uffici avevano ritenuto utile e congrua tale proposta, a seguito della pubblicazione da parte della Corte dei Conti di una guida dettagliata ed esaustiva delle procedure da adottare,  si è deciso di non sottoscrivere il contratto ed utilizzare le risorse interne insieme ad un gruppo di giovani stagisti».
«È paradossale – conclude Vigna – leggere inviti alla parsimonia da chi ha amministrato la cosa pubblica producendo un buco economico  di dimensioni tali da condurre il Comune al dissesto finanziario che la giunta Occhiuto sta cercando di scongiurare attraverso l`adozione di un piano di riequilibrio. Al consigliere Ambrogio sembrerà strano, ma in questa città esiste anche una classe dirigente che non si occupa di clientele e che amministra solo ed esclusivamente per pura passione».(0030)