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BLACK MONEY 2 | Legami di sangue e affari milionari

VIBO VALENTIA «Fortunatamente io sono il padrino del figlio di Antonio Maccarone, allora perciò sono forte, per questa posizione, sai che Antonio è un uomo molto forte in Calabria, allora tu sai, f…

Pubblicato il: 27/03/2013 – 18:52
BLACK MONEY 2 | Legami di sangue e affari milionari

VIBO VALENTIA «Fortunatamente io sono il padrino del figlio di Antonio Maccarone, allora perciò sono forte, per questa posizione, sai che Antonio è un uomo molto forte in Calabria, allora tu sai, fortunatamente ho questo tipo di legame di sangue». Su cosa Antonio Velardo abbia deciso di basare le proprie fortune editoriali è presto detto. Ha deciso di stringere un patto di sangue con un imprenditore che è il braccio economico della cosca Mancuso.
Velardo si occupa di vendita e intermediazione immobiliare. Maccarone ha, per i suoi interessi, un ruolo fondamentale. Anche quello dato dal sangue: è il genero di Pantaleone Mancuso. E tanto basta, nel Vibonese. Per gli inquirenti lui e suo zio, Aurelio Maccarone, rappresentano il crocevia tra gli interessi del clan, l`imprenditoria e la politica. Sono, infatti, soci della “Pegaso sas”, società proprietaria del villaggio turistico “Costa degli dei” e del ristorante “Il Vecchietto”. E poi «sono fortemente inseriti nel tessuto imprenditoriale della provincia di Vibo Valentia e gestiscono attività economiche e investimenti di rilevante entità, nel settore immobiliare e turistico nell`area della Costa degli Dei». Non basta, perché «vantano un significativo inserimento nel mondo politico totale, nel quale Aurelio Maccarone è anche formalmente impegnato in prima persona, avendo in passato rivestito anche la carica di assessore provinciale al Turismo e attualmente, dal 1° novembre 2010, riveste la carica di consigliere della Provincia di Vibo Valentia».
Le nozze di Antonio Maccarone con la figlia di “zio Luni” sono il «suggello» dei rapporti tra i due, che evitano attentamente di avere rapporti diretti perché l`imprenditore è un «personaggio da preservare con cautela da ogni possibile problema giudiziario». È grazie a lui che il boss «continua a ottenere maggiore credito sul territorio». Il genero «tratta investimenti immobiliari di estrema importanza e mantiene legami con imprenditori collegati ai mercati internazionali».
Velardo è uno di questi. L`imprenditore campano ha rapporti con l`ex membro dell`Ira, Henry James Fitzsimons, un personaggio che si è efficacemente riciclato, passando dal terrorismo alla finanza. Tratta con i clan della Locride (come dimostra l`operazione “Metropolis”) e cerca investitori facoltosi per i suoi affari. Ma è preoccupato della potenza acquisita dal socio Velardo. Lo spiega l`ex collaboratrice di una delle società immobiliari finite nel mirino della magistratura: «Fitzsimons mi ha confidato di temere che, a seguito del litigio con Velardo, quest`ultimo si avvalesse dell`amicizia di Antonio Maccarone, il quale teneva a precisare di essere il genero di Mancuso, per fargliela pagare fisicamente e per eliminare un possibile concorrente negli affari».
Non aveva tutti i torti, Fitzsimons. Per i magistrati, infatti, «Antonio Velardo, avvalendosi della forza intimidatrice esercitata dalla “cosca”, riesce a “penetrare” l`economia del territorio vibonese, nel quale si muove con inconsueta disinvoltura, controllandone in maniera quasi monopolistica gli investimenti nel settore immobiliare, così alterando le regole della concorrenza». In cambio, Maccarone «ottiene continui vantaggi economici, direttamente, per il tramite delle intermediazioni immobiliari strumentalmente affidate da Velardo a Maccarone onde dissimulare la reale natura dei flussi di denaro ricevuti da quest`ultimo, o indirettamente, mediante l`affidamento dei lavori e/o consulenze a imprese imposte dalla medesima cosca».
È un rapporto che emerge anche «dagli importi corrisposti, assolutamente incongrui e fuori da ogni logica di mercato». Uno per tutti: il compenso connesso al progetto “Le Vele”. Per quella transazione – l`acquisto di un terreno nel Comune di Briatico attraverso la società “Soverato costruzioni” –, a fronte di un corrispettivo di 175mila euro, a Maccarone vengono liquidati circa 110mila euro, una percentuale pari a circa il 63% rispetto al valore del bene. Un ottimo affare per tutti: per accedere alla torta basta avere legami di sangue con una delle cosche più potenti della Calabria. (0020)

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