Ultimo aggiornamento alle 23:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

SIGILLI AL TESORO DEL "RE" DELL`EOLICO | `Ndrangheta e Cosa nostra unite nel business del fotovoltaico

Vito Nicastri, il “re dell`eolico” – a cui la Dia ha sottratto un tesoro del valore di un miliardo e trecento milioni di euro – trattava con le cosche della Locride per conto di Matteo Messina Dena…

Pubblicato il: 03/04/2013 – 12:23
SIGILLI AL TESORO DEL "RE" DELL`EOLICO | `Ndrangheta e Cosa nostra unite nel business del fotovoltaico

Vito Nicastri, il “re dell`eolico” – a cui la Dia ha sottratto un tesoro del valore di un miliardo e trecento milioni di euro – trattava con le cosche della Locride per conto di Matteo Messina Denaro. È quanto è emerso da tempo dai faldoni di alcune inchieste: `ndrangheta e Cosa nostra unite nel business del fotovoltaico.
Dei rapporti tra i clan del Reggino e Nicastri il Corriere della Calabria ne aveva già parlato nell`agosto del 2011 (vedi in allegato il pdf del servizio pubblicato quasi due anni fa).
Il superlatitante siciliano investe in Calabria e tratta con le cosche della Locride, alcune delle quali avrebbero ricevuto anche 700mila euro per la locazione di alcuni terreni. A fare da intermediario sarebbe stato l’imprenditore Vito Nicastri, originario di Alcamo ma sbarcato da diversi anni a Lamezia Terme, al centro di numerose indagini perche? ritenuto un “fidatissimo” del boss di Castelvetrano, vertice della “Cupola” dopo la cattura di Binnu Provenzano. I legami con i calabresi sono contenuti in un’informativa firmata dal generale Antonio Girone, direttore della Dia che, nel settembre 2010, ha sequestrato le quattro societa? “fotocopia” riconducibili a Vito Nicastri e alla moglie Ida Muraca, una lametina che dopo il matrimonio ha migliorato decisamente il suo stile di vita lasciando il lavoro da cameriera in un ristorante a Firenze e nel bar di un distributore di carburante a Castellammare del Golfo per “curare” gli affari di famiglia.

QUEI TERRENI DELLE `NDRINE PER IL SUPERLATITANTE
Secondo gli inquirenti Nicastri sarebbe stato uno dei principali riciclatori di Matteo Messina Denaro. I sigilli avevano interessato anche la “Seneca 1 srl” che, tra gennaio e marzo 2010, aveva affittato numerosi terreni di proprieta? delle principali famiglie mafiose della Locride. In particolare, il presunto emissario del boss siciliano «ha intrattenuto – scrivono gli inquirenti – rapporti con noti esponenti della ’ndrangheta calabrese, originari della fascia jonica della provincia reggina (Plati?, Africo e San Luca) organici alle locali ’ndrine, quali Giuseppe Barbaro, Sebastiano Mammoliti, Bruno Criaco, Giuseppe Giampaolo, nonche? con i figli di Antonio Nirta, noto capo storico della “famiglia” di San Luca». Come era emerso in alcune inchieste della Dda reggina (l’indagine “Igres”, coordinata dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri) sul traffico internazionale di sostanze stupefacenti, anche in questo contesto ’ndrangheta e Cosa nostra si ritrovano sedute allo stesso tavolo per fare affari.  L’imprenditore Nicastri sarebbe riuscito a far conciliare gli interessi di Messina Denaro con quelli di ’ndranghetisti del calibro di “u Nigru”, all’anagrafe Giuseppe Barbaro, figlio di ’Ntoni, «capo incontrastato della famiglia fin quando e? stato in vita». Perché anche ai sanlucoti il fotovoltaico fa gola. (0050)

Nicastri e le ‘ndrine (Corriere agosto 2011)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x