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Il giudice Giglio ai domiciliari

MILANO Per una recentissima sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale la presunzione assoluta di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per chi ha commesso reati aggravati…

Pubblicato il: 03/04/2013 – 17:13
Il giudice Giglio ai domiciliari

MILANO Per una recentissima sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale la presunzione assoluta di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per chi ha commesso reati aggravati dal favoreggiamento dell`associazione di stampo mafioso, il giudice Giuseppe Vincenzo Giglio e l`ex finanziere Luigi Mongelli sono ai domiciliari. I due sono stati arrestati nel novembre 2011 nell`ambito dell`inchiesta milanese sul clan Valle-Lampada.
La decisione è stata presa nel pomeriggio dall`ottava sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Luisa Ponti e davanti alla quale si è da poco concluso il processo, accogliendo, con il parere positivo della Procura, l`istanza dei domiciliari avanzata ieri dalle difese dei due imputati. Il provvedimento dei domiciliari è stato firmato qualche ora fa e in seguito alla sentenza con cui la Corte Costituzionale venerdì scorso ha dichiarato l`incostituzionalità di quella parte dell`articolo 275 del codice di procedura penale che prevede l`obbligo della custodia in carcere per chi è accusato di reati aggravati dal cosiddetto articolo 7 (reati commessi con l`aggravante del metodo mafioso). Giglio e Mongelli, entrambi sospesi dalle loro funzioni, sono in carcere da un anno e 4 mesi e domani verranno trasferiti nelle loro abitazioni dove comunque dovranno rispettare una serie di divieti previsti dalla legge.  
L`ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, lo scorso 6 febbraio, è stato condannato a 4 anni e 7 mesi di carcere nel processo milanese sulla cosiddetta “zona grigia” della `ndrangheta. La Corte ha condannato, tra gli altri, a 8 anni e 4 mesi l`ex consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli e a 5 anni e 3 mesi Mongelli. I giudici dell`ottava sezione penale di Milano (presidente del collegio Luisa Ponti) hanno disposto inoltre l`interdizione per cinque anni dai pubblici uffici per il magistrato, che venne arrestato (e poi sospeso dal Csm) con le accuse di corruzione, rivelazione del segreto d`ufficio e favoreggiamento aggravato per avere agevolato l`attività del clan Valle-Lampada.

LA NOMINA PER LA MOGLIE E LE NOTIZIE RISERVATE
Secondo l`accusa, Giglio si sarebbe rivolto al consigliere Morelli per far ottenere a sua moglie, Alessandra Sarlo, la nomina a commissario dell`Asl di Vibo Valentia e Morelli avrebbe invece chiesto e ottenuto dal giudice notizie riservate su indagini. Entrambi poi, secondo le indagini, erano in rapporto con Giulio Lampada, il quale tra l`altro avrebbe gestito un business di slot machine e videopoker in diversi bar di Milano. (0050)

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