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Omicidio di Sorianello, l`indignazione della Nesci: «Non si può morire così»

SORIANELLO «A 23 anni non si può morire, per giunta in casa propria, impallinato come in guerra da un angolo di strada». A dirlo è la deputata del Movimento 5 stelle Dalila Nesci, a proposito dell`…

Pubblicato il: 13/04/2013 – 12:00
Omicidio di Sorianello, l`indignazione della Nesci: «Non si può morire così»

SORIANELLO «A 23 anni non si può morire, per giunta in casa propria, impallinato come in guerra da un angolo di strada». A dirlo è la deputata del Movimento 5 stelle Dalila Nesci, a proposito dell`omicidio di Salvatore Lazzaro avvenuto la scorda notte a Savini di Sorianello, in provincia di Vibo Valentia. «Un ragazzo quasi della mia stessa età – continua Nesci – che, a quanto pare, era entrato in quei giri di rischio in cui inevitabilmente finiscono tanti giovani calabresi, a cui lo Stato non concede, purtroppo, l`alternativa. Questa vicenda fa riflettere, perché nella nostra Calabria la vita sembra tante volte non avere un senso, uno scopo. È necessario restituire la speranza, attivare circuiti educativi a partire dalle scuole, sostenere anche laicamente interventi formativi negli ambienti religiosi, come le attività in territori difficili condotte dalle comunità cattoliche presenti in Calabria».
Ma alla prevenzione devono seguire anche interventi di altra natura. «Servono strumenti concreti – puntualizza la neoparlamentare –, per esempio il reddito minimo di inserimento, il quale si può chiamare anche di cittadinanza, che il M5s propone di istituire, e spero che i partiti non facciano ostruzione, specialmente per le aree problematiche del Mezzogiorno, dove spesso si finisce ladri e, nella migliore delle ipotesi, guardie senza difese».
La deputata tropeana interviene sull`argomento nel tentativo di sensibilizzare l`opinione pubblica su un tema «che non sembra suscitare troppa preoccupazione in diverse sedi istituzionali e in parte dell`informazione nazionale. La Calabria, che si sta spopolando drammaticamente, è dipinta dai media nazionali come zona di confine. Tuttavia, nessuno ci dice, poi, come cambiare. Compito di noi parlamentari è trovare gli strumenti per liberare la Calabria dalla calamità mafiosa, e il reddito minimo di cittadinanza assolve a questa funzione». (0040)

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