«Abbiamo sciolto complessivamente 31 Comuni per infiltrazioni mafiose. Quello più grande è Reggio Calabria. Una cosa del genere non era mai avvenuta». Lo ha detto il ministro dell`Interno, Annamaria Cancellieri, intervistata dal quotidiano tedesco Die Welt.
«La mafia – ha osservato il ministro – influenza pesantemente la pubblica amministrazione e l`economia italiana. Ostacola la nostra competitività in relazione ad altri Paesi dove la situazione è più tranquilla». Cancellieri ha anche definito «inquietante constatare come anche al Nord molti Comuni, in Liguria e in Piemonte, siano interessati al fenomeno. In Lombardia vi sono delle indagini in corso».
L`aggressione ai beni mafiosi, secondo la titolare del Viminale, è «lo strumento principale nella lotta contro la mafia. Bisogna toccare il portafoglio della mafia, toglierle la terra da sotto i piedi. Per un mafioso è indifferente il fatto che sia dietro le sbarre, poiché fuori il suo lavoro viene portato avanti da altri. Quando invece gli si toglie il patrimonio, allora finisce tutto».
Al riguardo il ministro ha sottolineato che «il problema più grosso, fino ad ora, è rappresentato dal sequestro di aziende. Si tratta quasi sempre di ditte che sono esistite grazie ad un sistema clientelare e a prezzi gonfiati. Quando vengono amministrate da fiduciarie e devono competere sul mercato normale, allora le cose non vanno più così bene. La popolazione percepisce questo: la mafia crea posti di lavoro e lo Stato li distrugge». (0010)
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