«Sul destino occupazionale degli Lsu-Lpu della Calabria continua l’imbarazzante e drammatico silenzio del governo regionale, dei partiti locali e nazionali»: anche per questo, la federazione regionale dell`Unione sindacale di base ha proclamato per mercoledì 8 maggio una manifestazione a Catanzaro (concentramento in via de Filippis alle ore 10) . «È giunto il momento non solo di farci sentire, ma anche di farci vedere – si legge in un documento della sigla sindacale –. non aspetteremo il 15 luglio per piangerci addosso».
Sono tre le ragioni che tutte e tutti gli Lsu-Lpu calabresi rilanceranno con «la loro sacrosanta rabbia l’8 maggio a Catanzaro»: «Costringere la Regione Calabria e il governo nazionale a considerare e prendere atto della realtà del precariato calabrese e il suo ruolo essenziale e produttivo in tutti i settori degli enti locali della regione, ristabilire la legalità contrattuale e previdenziale vergognosamente violata da organi di Stato in due decenni di umiliante utilizzazione in nero e mortificante demansionamento professionale; attuare un nuovo e serio provvedimento legislativo, nazionale e regionale, che ripari il pasticcio normativo del governo Scopelliti e di politicanti inaffidabili, e che, sulla scia delle giuste disposizioni della Corte Costituzionale, si proceda alla definitiva e complessiva stabilizzazione dei soggetti attivi al 31/12/2012, il loro riconoscimento previdenziale pregresso ed inserimento contrattuale e salariale (in medesime mansioni e funzioni) nelle deficitarie piante organiche degli Enti utilizzatori». (0070)
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