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«Le aziende chiudono per eccesso di credito»

«E` con particolare piacere che la settimana scorsa ho partecipato all`inaugurazione del nuovo tratto di Statale 106 Jonica, compreso tra gli svincoli di Squillace e Roccelletta di Borgia». Lo affe…

Pubblicato il: 17/04/2013 – 11:13
«Le aziende chiudono per eccesso di credito»

«E` con particolare piacere che la settimana scorsa ho partecipato all`inaugurazione del nuovo tratto di Statale 106 Jonica, compreso tra gli svincoli di Squillace e Roccelletta di Borgia». Lo afferma in una nota il presidente di Confindustria di Catanzaro, Giuseppe Gatto.
«Nonostante da decenni – aggiunge – come classe imprenditoriale denunciamo ritardi ed abbandoni dal punto di vista infrastrutturale, in quest`ultimo periodo, in effetti, constatiamo una rinnovata attenzione da parte delle Istituzioni e della Politica, con una positiva ricaduta, auspichiamo, per l`intero tessuto economico calabrese. Tuttavia tale compiacimento è fortemente moderato dalla amara constatazione che tali opere viarie siano state realizzate grazie alle anticipazioni finanziarie di imprese locali – affidatarie dirette ed effettive esecutrici delle opere – nonché delle decine di piccole imprese di costruzione subappaltatrici e dalle centinaia di aziende fornitrici di materiali che oggi rischiano il fallimento per “eccesso di credito”. Questa drammatica situazione si inquadra in un contesto nel quale lo Stato è percepito come nemico delle imprese e dei cittadini al pari di molti General Contractor, divenuti di fatto, meri enti economico-finanziari-contabili e che, molto spesso, stipulano contratti vessatori con le nostre imprese».
«Nonostante – prosegue Gatto – le forti prese di posizione, di Ance e della locale Camera di Commercio, inoltre, nessun riscontro hanno avuto i richiami all`Anas per assolvere con
maggiore responsabilità il proprio ruolo di sorveglianza giuridico-amministrativo nei confronti degli stessi General Contractor e sull`intera procedura, consentendo il perpetuarsi di atteggiamenti predominanti, con la conseguenza tragica, visibile a tutti, di ulteriore depauperamento del tessuto produttivo locale. Si rende, pertanto, urgente e non più differibile un immediato intervento da parte delle Istituzioni tutte, ma in particolare di quelle a noi territorialmente più vicine, affinché, si ergano finalmente a protagoniste, ponendo in essere quanto necessario per far cessare tutte quelle storture, perpetrate nei confronti della nostra terra e che stanno provocando la scomparsa delle imprese a l`azzeramento di centinaia di posti di lavoro».
«E` il momento – conclude – di comprendere effettivamente se lo Stato è davvero vicino alle imprese ed ai cittadini o se, al contrario, rappresenta un`entità estranea alle problematiche reali della gente ed alla tenuta dignitosa di un tessuto sociale ed economico, ormai devastato».

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