LAMEZIA TERME Due calabresi tra i sette parlamentari “irriducibili”, quelli cioè che non hanno ancora scelto se continuare a essere consiglieri regionali o mantenere gli scranni a Montecitorio e Palazzo Madama. Si tratta del senatore Giovanni Bilardi (eletto tra le fila di Grande sud) e del deputato Bruno Censore (Pd). Stando a quanto riporta oggi il Corriere della sera, anche loro figurano nella sparuta truppa di parlamentari che non hanno ancora sanato l`incompatibilità prevista dall`articolo 122 della Costituzione. Alla base della (non) decisione, va sicuramente considerata la volontà di fare melina, in modo da avere la possibilità di partecipare alla votazione per il prossimo presidente della Repubblica. Questo per quei parlamentari che opteranno per il seggio nei consigli regionali. Da tenere in considerazione, poi, l`attaccamento alla poltrona (in questo caso due) tipico di una certa politica e l`incertezza dello scenario nazionale, con la possibilità di uno scioglimento anticipato delle Camere. Per questo in molti hanno preferito prendere tempo, in modo da avere la possibilità di scegliere la destinazione più sicura. Una posizione che non ha tenuto conto nemmeno del monito del presidente del Senato Pietro Grasso, che nei giorni scorsi ha sollecitato una risoluzione delle incompatibilità. L`appello ha comunque determinato effetti immediati: ieri – come sottolinea il Corsera – la maggior parte degli incompatibili ha formalizzato la scelte nelle giunte competenti. L`elenco si è così accorciato, fino ad arrivate agli ultimi sette indecisi. Oltre a Bilardi e Censore, nella lista figurano anche l`assessore campano Marcello Taglialatela (Fratelli d`Italia), Arcangelo Sannicandro (Sel), i senatori lombardi Massimo Garavaglia (Lega) e Mario Mantovani (Pdl) e l`abruzzese Federica Chiavaroli. Censore, nelle scorse settimane, aveva annunciato una scelta entro la fine di aprile. Ancora nessuna notizia, invece, sulle intenzioni di Bilardi. (0040)
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