CATANZARO Confagricoltura chiede alla Regione di commissariare i Consorzi di bonifica. Così come sono «non funzionano e continuano a non essere utili alle aziende agricole». Di più: «Non possono continuare ad essere baracconi nei quali alberga e governa una logica pseudo-politicante, non possono essere il ricettacolo di costumi che hanno prodotto nel passato cosi tanti danni e ci riferiamo allo sperpero di consulenze e le tante inutili assunzioni». Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria, tocca un nervo scoperto. Gli enti che governano sulle campagne calabresi, secondo Statti, non possono continuare a gestire le loro cose con metodi da Prima Repubblica: «C’è l’oggettiva necessità di una gestione la più responsabile ed imprenditoriale possibile, una gestione che per esempio – ma è solo uno dei casi di inefficienza – impedisca l’invio di assurde ed immotivate cartelle, molte delle quali autenticamente “pazze”, che appaiono non come l’adempimento di un obbligo ma, alla luce dei fatti, come lo strumento per fare cassa sulla pelle delle imprese e dei cittadini».
La nota di Confagricoltura, che esprime «piena fiducia nell`azione dei magistrati» arriva all`indomani dell`avvio di un`inchiesta su consulenze e affidamento dei lavori nei consorzi dal 2007 a oggi. Per Statti, «rimane un problema di ordine generale che investe per intero il sistema consortile calabrese, un problema di cui deve farsi carico anche la politica regionale; qualche anno fa è stata attuata una riforma che ha determinato una significativa riduzione del numero e dei costi dei Consorzi di bonifica ma le riforme non vanno fatte solo per essere qualcosa di cui ci si può fregiare, esse hanno una logica ed una utilità se successivamente ad esse sono visibili i segni ed i risultati di un’ efficienza gestionale che determini risultati concreti».
Alle enunciazioni di principio non sono seguiti gli atti, dunque «la Regione ha il dovere di intervenire; a questo punto pensiamo siano utili i commissariamenti ed il contestuale avvio di un confronto per ridefinire il percorso della bonifica calabrese».
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