CATANZARO «Le profonde divisioni interne al gruppo dirigente emerse nel corso delle votazioni per l`elezione del presidente della Repubblica hanno determinato l`azzeramento dei vertici nazionali del Pd». Lo ha sostenuto, in una nota, il consigliere regionale del partito Vincenzo Antonio Ciconte. «Sarebbe riduttivo – ha aggiunto – ricondurre la crisi alle ambizioni dei singoli, esiste evidentemente qualcosa di più profondo da ricercare nel modo di essere e di operare dello stesso partito. Urge, perciò, ripartire con spirito costruttivo ed unitario dai limiti emersi e dagli errori compiuti per far rivivere quel soggetto democratico aperto, inclusivo e riformista che era nelle intenzioni di quelli che, rinunciando alla propria identità in nome di un progetto condiviso, ne hanno consentito la nascita. Dobbiamo recuperare lo spirito di servizio, la vicinanza e la conoscenza dei problemi e, soprattutto, l`assunzione dei bisogni dei più deboli quale tratto distintivo della politica e delle iniziative del partito. Un Partito democratico in piena sintonia con il comune sentire dei cittadini, capace di assumersi le proprie responsabilità di governo e di battersi per la piena integrazione economica e politica dell`Unione Europea, non è utile solo ai propri iscritti ma serve all`intera nazione. Le dimissioni di Bersani rendono urgente la convocazione di un congresso straordinario per l`elezione del nuovo segretario. Non può essere un semplice rituale ma costituire l`occasione per ritrovare le ragioni dello stare assieme e rilanciare, su basi nuove e condivise, il nuovo progetto politico. Abbiamo le risorse per dare slancio e vigore alla nostra iniziativa. La vittoria di Zingaretti nel Lazio e quella di ieri della Serracchiani nel Friuli, sono la dimostrazione che quando il partito si presenta con uomini credibili e saldamente ancorati al territorio, ottiene il consenso dei cittadini. In questa direzione lavorano Matteo Renzi e tantissimi sindaci, che forti dell`esperienza di governo acquisita e della capacità di essere in perfetta sintonia con quanto si muove nella società italiana, rimangono la risorsa più spendibile, per rendere il nostro partito una forza vincente».
«Quanto successo a livello nazionale – ha concluso Ciconte – deve avere positive ripercussioni sul partito calabrese. Ho sempre sostenuto con convinzione la necessità di celebrare prima il congresso regionale e successivamente quelli provinciali aprendo la partecipazione non solo alla platea degli iscritti ma anche a tutti i potenziali elettori. Solo così sarà possibile sconfiggere le vecchie pratiche di potere, gli accordi fra i pochi, i condizionamenti dei detentori dei pacchetti di tessere, andando incontro, finalmente, all`affermazione di un reale processo democratico di rinnovamento dell`intero partito. In questo modo avremo gruppi dirigenti veramente autonomi e forti di una legittimazione arrivata dal basso. È tempo che il partito venga restituito all`autodeterminazione dei calabresi». (0030)
x
x