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«Urgente la riforma dell`edilizia residenziale»

REGGIO CALABRIA «La riforma del settore dell’edilizia residenziale pubblica serve, è urgente, e deve mirare ad una ottimizzazione delle risorse esistenti. Raggiunta una sostanziale coesione sui pri…

Pubblicato il: 25/04/2013 – 16:50
«Urgente la riforma dell`edilizia residenziale»

REGGIO CALABRIA «La riforma del settore dell’edilizia residenziale pubblica serve, è urgente, e deve mirare ad una ottimizzazione delle risorse esistenti. Raggiunta una sostanziale coesione sui principi generali, però, ciò che preoccupa e la loro attuazione. Il testo di riforma degli enti di edilizia residenziale pubblica, ossia le Aterp, così come approvato dalla prima cCommissione del Consiglio regionale, pur inscritto in un giusto e necessario processo di riforma dell’armatura istituzionale della Calabria e degli enti pubblici che nel territorio regionale operano, introduce innovazioni che, ad una analisi attenta, appaiono non pienamente corrispondenti ai reali bisogni del settore e che rischiano di generare inaccettabili disservizi nei confronti di una utenza che, per sua conformazione, è particolarmente bisognosa di attenzioni».  
Questo è quanto si legge in una nota firmata dai direttori generali e dai commissari straordinari delle Aterp calabersi. Che prosegue: «La scelta della prima commissione di procedere a degli emendamenti rispetto alla proposta iniziale, senza peraltro aver avuto l’attenzione di sentire in audizione singola o di gruppo i dirigenti generali e i commissari delle Aterp provinciali, genera seri elementi di preoccupazione perché impedisce che si dispieghi appieno la portata della riforma proposta e ripetutamente confermata dall’assessore regionale ai Lavori pubblici Giuseppe Gentile che, giustamente, non si ferma a una semplice rivisitazione e/o semplificazione della struttura degli organi di governance delle Aterp ma che ripropone, rilanciandolo, l’intero settore dell’edilizia residenziale pubblica attraverso una nuova organizzazione che mira a renderlo strumento moderno, avanzato e inserito in un sistema di welfare regionale in grado di innalzare la capacità di risposta ad esigenze consolidatesi nel tempo ma anche di aggredire, in termini anticiclici, nuove povertà ed emergenti bisogni riposizionati nella drammaticità dell’attuale condizione economica del precario tessuto sociale della Calabria».
«Onde sgombrare il campo da qualsivoglia dubbio, – proseguono i vertici delle Aterp –  teniamo a precisare che il criticare il testo licenziato dalla Prima commissione non costituisce, da parte dei sottoscrittori del presente documento, una strategia tesa a guadagnare tempo. Non pensiamo a comode dilazioni temporali e ad attendismi ingiustificati ma, più responsabilmente, ci attestiamo su una chiara ed evidente esigenza di velocizzare la riforma complessiva ed organica del settore, consapevoli che attese, già protrattesi negli anni e isterilite da processi riformatori arenatisi con colpevoli omissioni, non possono essere più tollerate. Ma l’esigenza di operare con rapidità non deve trasformarsi in un pasticcio. Come si può, infatti, pensare di poter affidare da subito ad un solo commissario e ad un solo revisore l’onere di gestire tutte le cinque province. Inoltre, con la riforma così come congegnata si avrebbero grosse difficoltà nella gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria di stabili che necessitano di interventi quasi quotidiani per l’alto grado di vetustà, senza dimenticare, inoltre, i problemi legali alle cessioni degli immobili che verrebbero inevitabilmente frenate se non ostacolate dal sistema che deriverebbe da questo tipo di riforma. Già una volta il settore, soprattutto per le province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, ha subìto una riforma mal congegnata che ha dato luogo a problematiche rilevanti sfociate spesso in contenziosi legali di entità sempre crescente. Bisogna agire ma con attenzione adottando un metodo riflessivo ed esaminando le varie conseguenze che possono produrre nel prossimo futuro le scelte adottate».
«Peraltro, la particolare condizione istituzionale delle Aterp,  – conclude la nota – enti pubblici non economici che godono di piena autonomia finanziaria in grado di sostenere la propria attività con fonti proprie e in modo sganciato da legami con il Bilancio regionale, consente, ad un tempo, un approccio ed uno snodo più significativamente orientato ad un processo nuovo e ad un impianto ispirato alla efficienza, all’efficacia, alla razionalizzazione positiva degli strumenti normativi ed alla snellezza delle strutture organizzative. Il tutto nel segno di una operatività che riesca ad incrociare giuste e legittime esigenze di contenimento della spesa pubblica evitando compressioni del livello di erogazione dei servizi ai cittadini-utenti e soffocamento dei nuovi bisogni determinati da una emergenza da chiarissimi e preoccupanti connotati.
In questo senso riteniamo non ostativo, anzi forse necessario, un supplemento di riflessione e di approfondimento che meglio accompagni lo sforzo globale del presidente della giunta regionale Giuseppe Scopelliti, della stessa giunta e in particolare dell’assessore alla Politica della casa Giuseppe Gentile che hanno sempre puntualmente saputo garantire tempestività ed orizzonte positivo per le Aterp e per l’intero settore, pertanto invitiamo il consiglio regionale a voler prendere in considerazione l’eventualità di convocare i management delle Aterp per ascoltare direttamente da chi le affronta quotidianamente le problematiche del settore e poter in tal modo elaborare una riforma più stringente e certo più consona e adeguata rispetto alla bozza licenziata dalla prima commissione». (0030)

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