REGGIO CALABRIA La guardia di finanza di Reggio Calabria ha chiesto di acquisire tutta la documentazione relativa ai bilanci dei gruppi politici regionali della scorsa legislatura e in particolare quelli del 2007, 2008 e 2009, nell`ambito dell`inchiesta sui rimborsi gonfiati al consiglio regionale. Si tratterebbe di una scelta obbligata sia perché molte spese di bilancio, sotto la lente della Procura, riguarderebbero impegni assunti negli anni precedenti. Sia perché – secondo quanto sarebbe trapelato – gli investigatori hanno bisogno di verificare una serie di segnalazioni.
L`inchiesta condotta dalla guardia di finanza sulle spese pazze dei gruppi del consiglio regionale – indagine coordinata nella prima fase dal procuratore capo facente funzioni Ottavio Sferlazza e dal sostituto Matteo Centini – coinvolge 10 consiglieri regionali (8 del centrodestra, 2 del centrosinistra) per il momento rimasti anonimi anche perché i loro nomi non figurano ancora nel registro degli indagati. Assieme a loro sono finiti sotto la lente d`ingrandimento della Procura anche i direttori amministrativi dei gruppi consiliari di Palazzo Campanella. Per tutti l`accusa è di peculato. Nelle note spese finiva di tutto: dai “Gratta e vinci” ai detersivi, dalle cartelle esattoriali ai viaggi all’estero, dai tablet alle cene conviviali, perfino la religione (un consigliere regionale, spinto dal richiamo della fede, avrebbe infatti acquistato – a spese dei contribuenti – centinaia di “santini” e immagini sacre alla cifra di 1.200 euro). Qualcuno si sarebbe fatto rimborsare addirittura i 70 centesimi di un caffè.
C`è poi il capitolo viaggi: dal noleggio di un intero bus per una trasferta collettiva a Chianciano (costo 3.700 euro circa) a Montepulciano (una delle mete preferite di alcuni consiglieri). Menzione a parte per il vino: molte le fatture addebitate ai gruppi, con spese che variano dai 30 euro a bottiglia (per i vini più pregiati) fino alle forniture di intere casse di alcolici (per una spesa di 780 euro). ?Tra i consiglieri finiti nell`occhio del ciclone ci sarebbero politici transitati nella giunta regionale, diversi capigruppo e persino alcuni neoparlamentari.
L`inchiesta condotta dalla guardia di finanza sulle spese pazze dei gruppi del consiglio regionale – indagine coordinata nella prima fase dal procuratore capo facente funzioni Ottavio Sferlazza e dal sostituto Matteo Centini – coinvolge 10 consiglieri regionali (8 del centrodestra, 2 del centrosinistra) per il momento rimasti anonimi anche perché i loro nomi non figurano ancora nel registro degli indagati. Assieme a loro sono finiti sotto la lente d`ingrandimento della Procura anche i direttori amministrativi dei gruppi consiliari di Palazzo Campanella. Per tutti l`accusa è di peculato. Nelle note spese finiva di tutto: dai “Gratta e vinci” ai detersivi, dalle cartelle esattoriali ai viaggi all’estero, dai tablet alle cene conviviali, perfino la religione (un consigliere regionale, spinto dal richiamo della fede, avrebbe infatti acquistato – a spese dei contribuenti – centinaia di “santini” e immagini sacre alla cifra di 1.200 euro). Qualcuno si sarebbe fatto rimborsare addirittura i 70 centesimi di un caffè.
C`è poi il capitolo viaggi: dal noleggio di un intero bus per una trasferta collettiva a Chianciano (costo 3.700 euro circa) a Montepulciano (una delle mete preferite di alcuni consiglieri). Menzione a parte per il vino: molte le fatture addebitate ai gruppi, con spese che variano dai 30 euro a bottiglia (per i vini più pregiati) fino alle forniture di intere casse di alcolici (per una spesa di 780 euro). ?Tra i consiglieri finiti nell`occhio del ciclone ci sarebbero politici transitati nella giunta regionale, diversi capigruppo e persino alcuni neoparlamentari.
I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria nelle scorse settimane erano stati a Palazzo Campanella sempre alla ricerca di nuovi documenti per approfondire alcune posizioni. Non è escluso che già nei prossimi giorni cominceranno a sentire alcune delle persone coinvolte nell`inchiesta. (0050)
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