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Campanella, i sindacati si appellano al prefetto

«Le notizie di stampa che vedono l`Università Magna Grecia, socio fondatore della Fondazione Campanella insieme alla Regione, in palese contrasto con la struttura commissariale per il piano di rien…

Pubblicato il: 30/04/2013 – 19:22
Campanella, i sindacati si appellano al prefetto

«Le notizie di stampa che vedono l`Università Magna Grecia, socio fondatore della Fondazione Campanella insieme alla Regione, in palese contrasto con la struttura commissariale per il piano di rientro e l`incontro che le organizzazioni sindacali hanno avuto con il presidente della giunta regionale calabrese, presente il sindaco di Catanzaro, relative al grave stato di crisi economica nel quale versa il centro oncologico, condizione che non lascia presagire nulla di positivo, sono elementi di evidente sconforto  per i ricoverati e i pazienti in cura fruitori della struttura stessa, oltre che per i 257 dipendenti a rischio di licenziamento». È quanto si afferma in una lettera delle segreterie generali di categoria di Cgil Cisl e Uil che chiedono, tra gli altri, al prefetto di Catanzaro, al presidente della Regione e al rettore dell`ateneo catanzarese un tavolo di confronto sulla vertenza.
«Sono molti i dubbi e gli interrogativi – sostengono i segretari generali regionali Alfredo Iorno (Fp-Cgil), Antonio Bevacqua (Cisl Fp) e Francesco Caparello (Uil-Fpl) – circa la reale volontà delle parti sul presente e sul futuro della struttura sanitaria ad indirizzo oncologico. Il pesante  indebitamento della Fondazione, già ipotizzato in circa 3 milioni di euro per i primi 3 mesi di questo anno, dovuto al progressivo taglio del finanziamento da parte della Regione ed alla mancata applicazione della legge regionale n. 63 del dicembre 2012 (si sottolinea, non impugnata dal governo) che modifica la natura giuridica della stessa in ente di diritto privato, pone in grave crisi la continuità assistenziale dei ricoverati e dei pazienti oncologici e la tenuta occupazionale di tutto il personale che ormai da quattro mesi non riceve gli stipendi, pur garantendo con sacrifici ed abnegazione il servizio di cura ed assistenza«.
«Chiediamo un tavolo – concludono i sindacati – per individuare e definire, nel rispetto della legge regionale 63 del 2012, i tempi e le soluzioni finalizzate a garantire la necessaria e dovuta assistenza agli ammalati oncologici e la tenuta occupazionale delle professionalità che operano nella struttura sanitaria le cui prestazioni sono riconosciute anche in campo scientifico “di eccellenza”».

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