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Assegni falsi per acquistare on line

ROCCELLA JONICA Acquistavano prodotti di varia natura pagandoli con assegni risultati falsi. Con questa accusa i carabinieri di Roccella Jonica hanno arrestato oggi 15 persone. Anche se l`operazion…

Pubblicato il: 02/05/2013 – 14:11
Assegni falsi per acquistare on line

ROCCELLA JONICA Acquistavano prodotti di varia natura pagandoli con assegni risultati falsi. Con questa accusa i carabinieri di Roccella Jonica hanno arrestato oggi 15 persone. Anche se l`operazione scattata oggi – a Marina di Gioiosa Jonica, Corniglio (in provincia di Parma), Chiari (Brescia) e San Giorgio Lucano (Matera) – interessa una più ampia indagine che ha coinvolto 44 persone. Un`indagine che prende il via, secondo quanto riferito dagli inquirenti, fin dal 2010 a seguito di alcuni controlli scattati dopo la denuncia di innumerevoli truffe nel settore assicurativo che hanno portato anche al sequestro di alcuni tagliandi assicurativi risultati falsi. In particolare nel corso delle indagini sarebbe emerso che soprattutto nel territorio di Marina di Gioiosa Jonica era presente un gruppo di persone dedite alle truffe. Grazie all`operazione – che ha visto coinvolti oltre cento comandi dei carabinieri – i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Locri guidata dal procuratore Luigi D’Alessio, e il pm titolare del procedimento, Rosanna Sgueglia, avrebbero accertato ben 103 truffe perpetrate tra il 2010 e il 2012 per un valore complessivo di 2 milioni di euro.

Lo schema delle truffe
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il potenziale offerente veniva adescato attraverso i siti internet contenenti annunci. Subito dopo il venditore del bene veniva convinto della bontà dell`operazione e poi saldato – soprattutto nei fine settimana – con assegni fasulli. Solo dopo alcuni giorni l`ignaro venditore poteva accorgersi dell`inganno riscontrando che il documento di pagamento era contraffatto. Ma c`è di più. Per quanto ricostruito dagli inquirenti, la banda sgominata oggi provvedeva anche a fornire generalità fasulle esibendo documenti personali contraffatti. Nel corso dell`operazione i militari hanno rinvenuto a casa di uno degli indagati un computer portatile all`interno del quale si acquisivano files contenenti varia documentazione contraffatta: carte d’identità, contrassegni assicurativi, assegni bancari, timbri di comuni, certificati anagrafici, estratti del casellario giudiziale. Materiale che, secondo quanto accertato, sarebbe stato utilizzato proprio per portare a termine le 103 truffe sull’intero territorio nazionale. Al termine delle indagini i militari dell`Arma avrebbero poi comunicato l`esito alla Procura di Locri che avrebbe ipotizzato l`esistenza di un’associazione finalizzata alle truffe.

Il materiale sequestrato
Nell’ambito dell’attività d`indagine sono state effettuate diverse decine di perquisizioni che hanno permesso di sequestrare vario materiale probatorio: computer, sim card, assegni e documenti d’identità contraffatti. Proprio nel corso di una perquisizione veniva sequestrato un computer all’interno del quale si rinveniva corposa documentazione contraffatta: assegni, contrassegni assicurativi, carte d’identità, timbri di vari Comuni della Provincia di Reggio Calabria, certificati anagrafici, certificati del casellario giudiziale, statini paga, cedole paga Inail, che dava conferma dell’esistenza di una “regia” dell’associazione.

I beni oggetto delle truffe
Tra gli oggetti finiti nel mirino delle truffe compaiono beni di diversa natura, tra cui: un cucciolo di bulldog, tre bovini, 4 cavalli, un trono, diverse VW Golf e Tuareg, diverse Audi Q7, una Bmw X5, escavatori, trattori, veicoli commerciali, attrezzatura da magazzino, moto da cross, moto da strada. Tutti i beni, secondo le stime degli inquirenti, avrebbero un  valore complessivo di oltre 2 milioni di euro.
Quattordici persone sono stati ristrette agli arresti domiciliari, mentre  per uno solo, Arturo Mittica, è stato disposto la custodia cautelare in carcere. (0090)

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