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Rendano, un altro spettacolo annullato

COSENZA L’opera “Scanderbeg” – in programma oggi e domenica 5 – non può andare in scena. È perentoria la comunicazione di Francesco Venerucci, il musicista che per conto dell’Opera Academy di Veron…

Pubblicato il: 02/05/2013 – 16:44
Rendano, un altro spettacolo annullato

COSENZA L’opera “Scanderbeg” – in programma oggi e domenica 5 – non può andare in scena. È perentoria la comunicazione di Francesco Venerucci, il musicista che per conto dell’Opera Academy di Verona – il polo nazionale artistico di alta specializzazione che su commissione del Teatro Nazionale dell’Opera di Tirana ha realizzato il progetto artistico – ha rielaborato la partitura di Vivaldi completandola nelle parti mancanti.
La diffida arriva a ridosso della “prima” italiana dell’opera, che ha debuttato a Tirana nello scorso mese di novembre in occasione del centenario dell’Indipendenza, quando al teatro Rendano di Cosenza, partner del progetto, i tecnici sono già al lavoro per l’allestimento delle scene di quest’ultimo titolo della stagione lirica. La sopravvenuta querelle è legata al mancato pagamento da parte del teatro di Tirana delle spettanze dovute al musicista per il suo lavoro, a causa di imprevisti tagli ministeriali sul budget del teatro albanese che ne hanno condizionato la liquidità.
La comunicazione di Venerucci, seppure tardiva, non ha comunque impedito che le diplomazie si mettessero al lavoro per tentare di far recedere il musicista dal suo intento. Tempestiva la lettera di Zhani Ciko – sovrintendente del Teatro dell’Opera di Tirana, oltre che direttore d’orchestra dell’opera – e molto accorata nella richiesta di «non permettere che gli spettacoli di Cosenza si annullino», garantendo di onorare l’impegno proprio in occasione della presenza al Rendano. Caduto nel vuoto anche l’intervento di Giorgio Brunello, direttore dell’Accademia per l’Opera Italiana di Verona, che ha invitato il musicista a rivedere «una posizione tanto rigida che va a danneggiare pesantemente, oltre ai due teatri, anche la nostra istituzione, sia sul piano dei rapporti con loro che per l`immagine stessa, e infine reca danno ai nostri studenti come te impegnati nella produzione dell`opera».
L’amministrazione comunale sta valutando il ricorso alle sedi legali per il danno di immagine subito. Nel contempo, per non deludere le aspettative degli abbonati e della città, la direzione artistica del “Rendano” ha provveduto a sostituire lo spettacolo con “La Traviata” di Giuseppe Verdi, nell’allestimento firmato da Artemio Cabassi, che vede nel ruolo di Violetta il soprano Elena Rossi. L’opera sarà rappresentata il 30 e 31 maggio (ore 20,30).
Sulla vicenda, il direttore artistico Isabel Russinova interviene con una lettera aperta alla città: «Un duro colpo: telefonate, mail, lettere, fax. Nervosismi, spiegazioni, e poi le assicurazioni del teatro di Tirana ad onorare gli impegni presi – scrive –. Un vortice in cui c’è una sola vittima: Cosenza e il teatro Rendano che si ritrova a non poter mettere in scena l’opera perché diffidata a farlo dal musicista che attende il compenso dal teatro di Tirana, che non ha avuto la liquidità necessaria a saldare il suo debito, ed è colpevole di aver sottovalutato il problema». «Da una parte Venerucci – aggiunge l`attrice –, che evidentemente per essere certo di ottenere il suo compenso da Tirana ha aspettato poche ore prima del debutto italiano per lanciare la diffida, creando un grande danno a chi era estraneo alla questione, cioè noi e tutti quelli che per il progetto stavano lavorando. A niente sono valse le assicurazioni scritte, le telefonate di tutti i professionisti coinvolti, degli artisti, di quanti hanno voluto invitarlo a riflettere, a  ritirare la diffida e rispettare così il lavoro degli altri, le  istituzioni coinvolte, un incolpevole teatro Rendano. Dall’altra parte Tirana, e il suo teatro, che,  non  rispettando i tempi di pagamento, non ha rispettato il lavoro di un professionista, creando un grande danno. Da una parte un artista, un lavoratore che rivendica legittimamente il suo compenso,  dall’altra  un teatro afflitto e offeso dai problemi economici, quegli stessi che in Italia così come in tutta Europa, in questa dura fase di crisi economico-finanziaria, stanno minando la dignità dell’essere umano. In mezzo gli altri, quelli che continuano a credere, a sperare, a combattere per uscire dall’incubo, lavorando e lottando».
Appena due settimane fa, fece discutere l`annullamento dello spettacolo di prosa “Non tutto è risolto” con Franca Valeri, in programma al “Rendano” per sabato 20 e domenica 21 aprile. In quel caso, l’amministrazione comunale aveva precisato che «alla produzione dello spettacolo erano «state saldate le spettanze relative alla fattura del mese di dicembre 2012» e «che per quelle relative al mese di febbraio 2013 (riguardanti lo spettacolo “Romeo e Giulietta” del 16 e 17 febbraio) la scadenza dei pagamenti rientra a tutt’oggi nei termini consentiti dalla legge». L`annullamento diede l`occasione al teatro “Gambaro” di San Fili di “offrire” un ingresso agli spettatori rimasti a digiuno.  (0070)

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