LAMEZIA TERME «La fase politica, con il governo Letta, dopo il voto di febbraio, apre una stagione che non consente di abbandonarci al confronto sterile e alla polemica nominalistica e di posizione. Il senso della nostra missione politica deve essere ancorata ad un forte recupero di credibilità con la società, al senso di responsabilità collettiva e all`assillo nel rafforzare ed estendere legami con i bisogni e le domande del popolo calabrese». È quanto afferma, in una nota, Giovanni Puccio, dirigente regionale del Pd.
«Il Pd apre una fase congressuale – prosegue – che deve essere vissuta da tutti come una opportunità e in tale contesto sarebbe sbagliato pensare a una resa dei conti interna tra presunti vincitori e vinti. Tanto più in Calabria dove tre anni di commissariamento hanno reso ancora più difficile la nostra battaglia e dove la ripresa piena della sovranità degli iscritti si può finalmente legare ad un asse strategico nazionale ed europeo, per ridare senso, funzione e strategia politica ad un Pd ancora incerto e oscillante.Diventa superflua, quindi, la discussione che, da certe parti, si cerca di alimentare quasi che la minore o maggiore legittimazione del commissario rappresentasse l`asse del discrimine tra “legittimisti” e “commissariali”. Abbiamo l`obbligo politico di andare oltre per vedere come il Pd sa guardare a quello che è accaduto in quest`anno e da qui ripartire per mettere in campo scelte che determinino la strategia politica e il modo di essere del partito in una crisi di sistema che ha connotati come mai è accaduto nella storia repubblicana».
«Per queste ragioni vorremmo che nel partito si avviasse – sostiene ancora Puccio – una discussione vera, rapportata all`analisi di quello che è accaduto e a proporre soluzioni che guardino al futuro nella ricostruzione democratica, economica e sociale del nostro Paese. In tal senso ogni contributo è utile per la causa comune. È il momento di chiedere ad ogni dirigente del Pd di concentrare le proprie energie per alimentare la discussione e il confronto sui temi politici, su come riorganizziamo la nostra funzione in rapporto al governo regionale e al governo nazionale e ad impegnare la delegazione parlamentare calabrese sui temi che riguardano le priorità della nostra regione. È del tutto evidente che il voto ci mette di fronte domande e interrogativi che non appartengono solo a questa stagione. Il voto mette in evidenza in Calabria una crisi di legittimità e di rappresentanza delle classi dirigenti. Questo chiede al Pd di essere promotore di una feconda stagione propositiva che sappia mettere in discussione un`intera fase storica dell`autonomismo regionalista, il rapporto tra la politica e i partiti, tra governanti e governati, temi che devono rappresentare le priorità nella discussione congressuale».
«Con questo auspicio – conclude Puccio – noi vogliamo lavorare con la massima apertura e disponibilità politica. Con il voto di febbraio si è prodotta una rottura epocale. O da quel voto sapremo trarre tutti gli insegnamenti e il Pd potrà diventare il polo dell`innovazione riformista o, viceversa, potrà avviarsi un declino inarrestabile. Noi vorremmo lavorare per il futuro e in tale contesto collocare la funzione del partito in Calabria». (0030)
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