REGGIO CALABRIA «La riduzione dei costi, seppur di notevole importanza, non è sufficiente ad assicurare la funzionalità di una Riforma, che consenta il raggiungimento di obiettivi di efficacia al servizio dei calabresi. Con il voto di astensione, pertanto, il gruppo del Pd ha detto Si alla riforma per il riordino degli enti sub regionali, da tempo, peraltro, da noi sollecitata, ed alla riduzione dei costi, esprimendo, nel contempo, un No sul testo nel suo complesso, del quale non è possibile condividere la forte impronta centralizzatrice”. È quanto afferma in una nota Sandro Principe, capogruppo del Partito democratico in seno al consiglio regionale della Calabria.
«L’intero impianto, infatti – prosegue Principe – riafferma un centralismo eccessivo in capo alla Regione ed è privo di novità tali da far sperare in un miglioramento dei servizi offerti dai vari enti. In particolare, per quanto riguarda le Aterp, attesa la delicatezza del settore abitativo, il nuovo organismo difficilmente potrà garantire una conduzione efficiente, soprattutto per ciò che riguarda la manutenzione del rilevante patrimonio immobiliare. Per quanto concerne le politiche occupazionali, sarebbe stato preferibile istituire una Agenzia Regionale per lo Sviluppo, accorpante Fincalabra ed Asi, che mettesse insieme le competenze in materia di sostegno alle attività produttive, al fine di un utilizzo migliore dei Fondi Europei attraverso idonei bandi per offrire un maggiore supporto alle imprese. Ci è sembrata assurda, infine, la costituzione dell’Agenzia regionale per il Turismo, assimilabile ad un nuovo inutile carrozzone e la contestuale soppressione dell’agenzia Film Commission che, se fatta funzionare come accade in altre Regioni, può, invece, rappresentare uno strumento utile per promuove una nuova immagine della Calabria e dei calabresi. Per tali motivi, con il nostro voto contrario, abbiamo evitato che si commettesse un tale imperdonabile errore ».
«È utile sottolineare – incalza il capogruppo regionale dei democrat – il sostanziale rifiuto della maggioranza a qualsiasi forma di contributo proveniente dal nostro gruppo, bocciando sic et simpliciter quasi tutti gli emendamenti migliorativi da noi proposti. Eppure, in un recente passato, è stato dimostrato come una fattiva collaborazione produca risultati positivi. Ed, invero, il lavoro svolto sulla Proposta di legge dell’Arssa ha partorito un testo definitivo che ha incontrato una larga condivisione, in quanto attribuisce all’azienda la qualificazione di ente strumentale della Regione Calabria di diritto pubblico.
Parimenti per l’Afor, la nostra battaglia per l’attribuzione al nuovo soggetto della qualificazione di Ente strumentale della Regione Calabria di diritto pubblico, domani determinerà il varo della riforma con il nostro voto decisivo. La problematica dei forestali, per la sua risoluzione, richiede certezza nei finanziamenti e la predisposizione di una progettualità seria, capace di valorizzare il territorio e rendere produttivo il bosco. È necessario, pertanto, promuovere ed attuare una sinergia in grado di coinvolgere Regione e Stato. Per fare ciò la Calabria deve offrire tutte le condizioni necessarie affinchè il governo centrale mantenga e/o aumenti i trasferimenti economici in favore della forestazione, così come si fece negli anni Novanta. Il forte impegno per la forestazione del governo Amato, che destinò circa tre mila miliardi di lire per il settore in 10 anni, rese utile ed efficace il comparto, perché quel finanziamento consentì la realizzazione di importanti progetti che hanno salvato vaste aree della nostra regione dal dissesto idrogeologico. La riforma diventerà, pertanto, la base per chiedere un utile impegno al governo Letta».
«Attesa la necessità di raggiungere i due terzi per l’approvazione della proposta di legge sull’Afor – conclude Sandro Principe – si evidenzia che quando il Partito democratico è munito della necessaria forza numerica è capace di determinare il raggiungimento di obiettivi importanti per la Calabria, peraltro, in sintonia con i rappresentanti dei lavoratori». (0030)
x
x