C`è ancora una casella da riempire per completare il puzzle delle nomine messe a punto dal governo guidato da Enrico Letta. È quella del sottosegretario con delega ai Servizi segreti. In pole per sostituire Gianni De Gennaro (ex capo della Polizia), c`è Marco Minniti. Secondo quanto prevede la legge che nel 2007 ha riformato l`intelligence italiana, infatti, la responsabilità politica dell`intero settore spetta al solo presidente del Consiglio, che può delegare i compiti ad un`autorità delegata, un sottosegretario di Stato o un ministro senza portafoglio. Secondo quanto filtra da Palazzo Chigi, la scelta sarebbe già stata operata e notificata a Minniti, che non è nuovo a questo tipo di esperienza avendo ricoperto tale incarico durante il primo governo D`Alema.
Il senatore calabrese del Pd verrebbe scelto non tanto per la sua appartenenza a un territorio finora poco rappresentato nel governo ma per via delle sue competenze specifiche (tra le altre cose Minniti è anche il presidente della Fondazione Icsa, che si occupa di intelligence, sicurezza e difesa) nel settore. Da tre anni a questa parte, inoltre, Minniti cura i report sulle condizioni della sicurezza interna e internazionale per le maggiori agenzie investigative dello Stato italiano.
E forse è a questo che si riferisce il commissario del Pd calabrese Alfredo D`Attorre quando da Catanzaro replica alle accuse di scarsa rappresentanza calabrese nell’esecutivo Letta: «Li comprendo ma credo siano un po` affrettati alcuni giudizi che ho letto in queste ore sulla composizione del governo. Abbiamo avuto un confronto col gruppo dirigente nazionale e con i capigruppo e sono fiducioso che questo confronto possa approdare ad un esito positivo nei prossimi giorni».
Secondo il massimo rappresentante dei democrat calabresi «c`è allo stato ancora un problema di sottorappresentanza della Calabria che, ripeto, sono certo potrà essere colmato nelle prossime ore. Ma se guardiamo più in generale alla rappresentanza del Mezzogiorno, credo che si sia fatto un importante passo in avanti rispetto alla composizione della compagine ministeriale e che in particolare l`individuazione tra i vice ministri di personalità della caratura politica e amministrativa come Vincenzo De Luca e come Filippo Bubbico sia un fatto molto positivo e possa essere anche di aiuto per la Calabria, tra l`altro in due settori chiave come quello delle Infrastrutture e degli Interni». Ciò non toglie che quella di Minniti sia una nomina “tecnica” e non certo determinata dal riconoscimento del lavoro e dei risultati ottenuti dal Pd calabrese nel corso di questi anni.
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